Park Geun-hye condannata a 24 anni

Park Geun-hye, ex presidente della Sud Corea, è stata condannata in primo grado a 24 anni di carcere per corruzione, coercizione, abuso di potere e diffusione di segreti di Stato. Park, ammalata, non era presente in aula al momento della lettura della sentenza ma quasi certamente ricorrerà in appello. Dovrà pagare anche una multa da 13,7 milioni di euro

Lo scandalo

La 66enne Park, figlia del dittatore Park Chung-hee autore di un golpe nel 1961 e assassinato dal capo delle sue spie nel 1979, è stata riconosciuta colpevole di 16 capi di imputazione su 18. Avrebbe raccolto o richiesto mazzette pari a 18 milioni di euro da tre colossi sudcoreani, Samsung, Lotte e SK e li avrebbe costretti, insieme ad altre 15 compagnie, a fare donazioni pari a 60 milioni di euro a due fondazioni controllate da Choi Soon-sil, l'amica e confidente di Park ribattezzata “Rasputin” dai media. Quest'ultima, ritenuta la vera mente del giro di tangenti, a febbraio è stata condannata a 20 anni di carcere per estorsione e corruzione. La condanna riguarda anche la coercizione per aver costretto il conglomerato dell'energia Sk a versare 9 milioni in cambio di favori politici. 

Il processo

Nella bufera giudiziaria è finito pure il numero uno di Samsung, Lee Jae-Yong, che ha già scontato cinque mesi per aver regalato un cavallo alla figlia di Choi e che dopo questa sentenza rischia di tornare dietro le sbarre
“L'imputata ha portato il caos negli affari dello Stato e ha abusato del potere conferitole al popolo, è necessaria una pena severa per impedire che queste cose si ripetano”, ha avvertito il presidente del tribunale, Kim Se-yoon, leggendo la sentenza in diretta tv. All'esterno un migliaio di sostenitori manifestavano contro quella che hanno definito “una vendetta politica“. L'accusa aveva chiesto una condanna a 30 anni di carcere e una multa per 90 milioni di euro.

La prima

Park, prima donna alla guida del Paese, è stata anche la primo presidente eletta democraticamente a finire sotto impeachment nel dicembre 2016. Era stata arrestata nel marzo 2017. Prima di lei, erano caduti in disgrazia per tradimento e corruzione altri due capi di Stato del Paese, in seguito assolti. Il mese scorso era finito in manette anche un altro ex presidente della Corea del Sud, Lee Myung-bak, per un caso di corruzione risalente al periodo tra il 2008 e il 2013. Park era considerata un'icona conservatrice e lo scandalo che l'ha travolta è considerato fra i più gravi mai avvenuti in Corea del Sud. E' un caso che ha suscitato dure proteste a livello popolare perché ha fatto emergere il rapporto tra le èlite politiche e i vertici delle Chaebol, le grandi conglomerate sud-coreane che dominano l'economia nazionale.