Orrore ai Parioli, donna fatta a pezzi e gettata nei cassonetti: confessa il fratello

L’avrebbe uccisa per questioni economiche, cercando poi di nascondere quanto appena commesso sezionando il cadavere e gettandone le varie parti in diversi cassonetti del quartiere: questo l’orribile quadro che si sta delineando in merito al ritrovamento, avvenuto questa mattina nel quartiere Parioli, di due arti inferiori appartenenti a una donna che, secondo gli inquirenti, risponderebbe al nome di Nicoletta Diotallevi, 59enne residente assieme al fratello in Via Guido Reni. Dopo il ritrovamento da parte di una 20enne del quartiere, la Squadra mobile di Roma aveva avviato un’indagine che, dopo le prime ore d’investigazione, aveva concentrato la sua attenzione proprio sul fratello della donna, Maurizio, ripreso da una telecamera di videosorveglianza mentre si allontanava dal cassonetto di Via Maresciallo Pilsudski.

Forse una lite

Dopo alcune ore di interrogatorio, il 62enne avrebbe confessato il delitto della sorella e la successiva mutilazione del cadavere, fatto a pezzi con un’accetta e sparso in diversi contenitori di rifiuti del quartiere. Altri resti, infatti, sono stati recuperati in Via Guido Reni, in un cassonetto nei pressi del Reparto volanti, mentre i vestiti erano stati gettati in un terzo secchione. Secondo quanto appurato dagli inquirenti, i due fratelli vivevano insieme ed erano soliti discutere per motivi economici. Fra le ipotesi formulate, un possibile impeto d’ira dopo una richiesta di denaro (circostanza che si verificava più volte) avanzata dall’uomo e rifiutata dalla 59enne. In attesa degli sviluppi dell’indagine, il 62enne è stato condotto nel Carcere di Rebibbia.

Una scoperta macabra

E’ stata davvero una scoperta orripilante quella dei Parioli: al momento dell’apertura del cassonetto e della vista delle gambe legate con del nastro adesivo, la ragazza ha immediatamente avuto un malore. Nonostante questo, la giovane è riuscita ad allertare le Forze dell’ordine. Il macabro ritrovamento è avvenuto in Via Maresciallo Pilsudski, di fronte al Galoppatoio e a pochissima distanza dall’Auditorium Parco della Musica. Decisive, per gli sviluppi successivi dell’indagine (subito avviata) le acquisizioni delle immagini delle telecamere che, secondo quanto riferito, avrebbero inquadrato l’uomo scendere e avvicinarsi al secchione con un sacco nero, per poi allontanarsi in auto. In un primo momento, gli investigatori hanno effettuato ricerche anche nella banca dati delle persone scomparse. Un caso, questo, che ricorda da vicino quanto avvenuto nel quartiere Ardeatino nel 2011, quando venne ritrovato un corpo femminile privo di arti e capo, un caso mai risolto; solo qualche anno prima, nel 2006, la testa di una donna era stata rinvenuta in un distributore di benzina sulla Via Casilina, in zona Torre Gaia: in quel caso si riuscì a far luce sul delitto.