Fece fucilare tre volontari italiani, condannato all’ergastolo l’ex comandante Paraga

Il Tribunale di Brescia ha condannato all’ergastolo Hanefija Prjic, l‘ex comandante paralimitare bosniaco, conosciuto come “Paraga”, che ha dato l’ordine di eseguire la strage di Gornji Vakuf, il 29 maggio 1993, quando vennero fucilati i tre volontari italiani Sergio Lana, Fabio Moreni e Giorgio Puletti. I tre facevano parte di un convoglio umanitario insieme ad Agostino Zanotti e Cristian Penocchio che riuscirono a scappare nei boschi e quindi evitare la fucilazione.

La sentenza

La sentenza contro l’ex comandante Paraga è stata emessa dal Tribunale di Brescia, davanti al gip Carlo Bianchetti che ha accolto la richiesta avanzata del pm Silvia Bonardi. Paraga, che per il triplice omicidio ha già scontato 12 anni di carcere in patria, ha rigettato ogni accusa, affermando di non essere stato lui a ordinare il delitto e di avere le prove che lo dimostrano.

L’arresto a Dortmund e l’estradizione in Italia

Dopo essere stato condannato a 12 anni di reclusione nel suo Paese per crimini di guerra contro i civili, Paraga ha avuto accesso ad un regime di semi libertà, della quale ha approfittato per fuggire. Ma la sua fuga si è conclusa a Dortmund nell’ottobre del 2015, dove è stato arrestato dalle forze dell’ordine tedesche. Il comandante dei berretti verdi – un battaglione governativo musulmano – era arrivato nell’aeroporto della città tedesca con un aereo decollato da Tuzla, in Bosnia. Lo scorso 20 febbraio è stato estradato in Italia e, al suo arrivo allo scalo di Milano Linate, il dirigente della Digos di Brescia, Giovanni De Stavola, gli ha notificato l’ordinanza della Procura di Brescia, firmata dai pm Valeria Bolici e Silvia Bonardi.