Aspettando Sanremo, il significato di quel palco in tempo di pandemia

La musica capace di unire e generare confronto, nel rispetto delle idee e delle opinioni altrui: aspettando il Festival di Sanremo

Manca sempre meno a uno degli appuntamenti che tiene incollati alla televisione la maggior parte degli italiani, e non solo, ovvero la settimana del Festival della Musica a Sanremo. Questo evento rappresenta uno dei più importanti per il mondo della musica, soprattutto in questi anni di pandemia dove le occasioni per cantare dal vivo e fare concerti sono state sempre meno, mettendo in difficoltà anche tutto il settore che si occupa di questi eventi. Per questo, secondo me, ha un significato ancora più importante: è, come sempre, un’occasione che ci permette di conoscere nuove voci e nuovi artisti, ma anche un appuntamento che unisce tutti coloro che lo seguono. E, perché no, anche un momento di leggerezza in un periodo che non ci ha fornito molti momenti di svago. 

Sebbene il modo di fare musica con il passare del tempo sia molto cambiato, Sanremo rappresenta il perfetto connubio tra i grandi artisti classici e invece coloro che fanno musica in maniera più alternativa, mettendo d’accordo, almeno per una serata, anche chi ha gusti molto diversi. Sanremo può piacere o meno, si possono apprezzare le novità oppure si possono non condividere le scelte fatto di anno in anno, comunque vada, però, sarà un argomento di conversazione e confronto per diversi giorni e dunque anche un modo per riflettere.

Infatti, se c’è una cosa che non cambierà mai, nonostante le continue evoluzioni, è la capacità della musica di unire tutti, anche solo nell’animare la discussione su ciò che è piaciuto e ciò che non lo è piaciuto. Negli ultimi anni il Festival si è modernizzato, avvicinando anche il pubblico più giovane, permettendogli di vedere sul palco nuove voci e nuovi artisti più vicini alle mode del momento, ma è stato anche un modo per i ragazzi di conoscere o approfondire i cantanti storici che hanno calcato quel palco, come Mia Martini o Luigi Tenco. 

Insomma, mi ricordo che quando ero piccola amavo vedere Sanremo, era un’occasione per stare tutti insieme. Poi crescendo mi ero un po’ allontanata, perché i miei gusti musicali erano diversi e non trovavo più così entusiasmante seguirlo. Ultimamente invece mi capita sempre di guardare il Festival e commentarlo con i miei amici, anche con spirito critico. Ci sono performance che non mi piacciono e altre che invece che apprezzo particolarmente. A volte capita che facciamo una graduatoria delle canzoni che ci sono piaciute di più a quelle che ci sono piaciute di meno ed è proprio in quel momento che capisco quanto la musica sia anche un modo per conoscerci e imparare ad esprimere le proprie opinioni con gli altri. Forse è per questo che anche quest’anno non vedo l’ora che inizi Sanremo, con la sua musica e il suo intrattenimento pronta per capire cosa mi sia piaciuto e cosa no di questa edizione 2022.