Israele, l’esercito: “Occupato il Palazzo di Giustizia a Gaza”

Dopo aver fatto irruzione in Parlamento, l'esercito israeliano ha annunciato la presa della sede giudiziaria. Intanto, l'Onu insiste sulla soluzione dei due Stati.

Gaza
Foto Imago/Image

L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver occupato il Palazzo di Giustizia a Gaza. Un passo ulteriore dopo la presa del Parlamento e i raid contro gli ospedali della Striscia. Tel Aviv annuncia inoltre la cattura di 300 terroristi. L’Onu insiste: “Autorità nazionale palestinese rafforzata a Gaza”.

Gaza, Israele nel Palazzo di Giustizia

Un reparto dell’esercito israeliano ha occupato oggi il Palazzo della Giustizia, nel settore sud di Gaza City. Lo ha riferito la televisione pubblica Kan. Secondo i media, dopo aver occupato il Parlamento ed il comando della polizia, Israele continua a colpire simboli di governo di Hamas.

“Catturati 300 terroristi”

Durante l’operazione di terra in corso a Gaza sono stati “catturati 300 terroristi” poi portati in Israele “per ulteriori interrogatori”. Lo ha fatto sapere l’esercito secondo cui “le informazioni che emergono dagli interrogatori sono di grande valore ed hanno portato all’eliminazione di operativi e alla preservazione della sicurezza dei soldati”. Secondo la stessa fonte, dagli interrogatori sono emerse informazioni “sulla collocazione di tunnel del terrorismo, di magazzini e armi, oltre alla denuncia dei metodi operativi del nemico e dei suoi sforzi di assimilazione all’interno della popolazione civile”.

Un ufficiale superiore dell’esercito ha detto “che sono state ricevute migliaia di telefonte da cittadini di Gaza: una scala mai vista finora. È evidente – ha aggiunto – che i residenti della Striscia sono insoddisfatti della barbara condotta di Hamas, il normale cittadino comprende che Hamas sta portando un disastro dal quale sarà difficile riprendersi”.

L’Onu: “Anp rafforzata a Gaza”

“Credo sia importante avere un’Autorità Palestinese rafforzata che si assuma le responsabilità a Gaza. Capisco che l’Autorità Palestinese non può venire con i carri armati israeliani nella Striscia, il che significa che la comunità internazionale deve considerare un periodo di transizione. Non credo che un protettorato delle Nazioni Unite sia una soluzione, ma serve un approccio multi-stakeholder in cui paesi diversi, entità diverse, coopereranno”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres rispondendo ad una domanda dell’ANSA sul ‘day after’ a Gaza.

Soluzione dei due stati

“Per Israele, ovviamente, gli Stati Uniti sono i principali garanti della sua sicurezza. Per i palestinesi, i vicini paesi arabi della regione sono essenziali”, ha continuato il segretario generale Onu, sottolineando che “tutti devono unirsi e creare le condizioni per una transizione che permetta ad una Autorità Palestinese rafforzata di assumersi le responsabilità a Gaza e basandosi su questo finalmente muoversi verso una strada determinata e irreversibile per la soluzione dei due stati“.

Fonte: Ansa