Scandalo in Gran Bretagna per le consulenze d’oro

Scandalo bipartisan a tre mesi dalle elezioni in Gran Bretagna, travolge due ex ministri: il laburista Jack Straw e il conservatore Malcom Rifkind sono accusati di aver offerto consulenze ad aziende private in cambio di migliaia di sterline. I due politici sono caduti in una trappola tesa ad arte dai giornalisti di Daily Telegraph e Channel 4 che, fingendosi rappresentanti di un’azienda cinese, hanno ripreso gli ex ministri dichiarare esplicitamente di arrotondare lo stipendio di parlamentare con favori politici e consulenze pagate a peso d’oro. Il video è stato trasmesso in serata dalla tv ed è diventata la storia del giorno: la prova che i politici sono gente corrotta o corrompibile, pronta a vendersi al primo offerente.

Nel filmano Straw si vanta del proprio operato sottotraccia, di aver più volte usato la sua influenza per cambiare le regole europee a favore di un’azienda che lo pagava circa 60.000 sterline l’anno. Il leader del partito Labour, Ed Miliband, ha ammesso che le accuse al deputato erano imbarazzanti e ha scritto al premier David Cameron perché sia affrontata una volta per tutte la questione dei secondi lavori dei parlamentari. Straw smentisce, dicendo di aver “manifestato interesse perché avevo già deciso, come è noto a tutti, di non ricandidarmi alle elezioni del maggio prossimo, dunque fra pochi mesi non sarò più un deputato e le consulenze sono un lavoro legittimo”, si giustifica Straw.

Per quanto riguarda Rifkind, nel video dichiara candidamente di “essere un libero professionista, che deve guadagnare il suo stipendio”. Per mezza giornata di lavoro, ammette, la sua “paga si aggiura intorno alle 5-6000 sterline”. Ma una volta venute fuori le accuse si è difeso dicendo di non aver commesso “nulla per cui essere imbarazzato”. Rifkind infatti intende ricandidarsi, ma sottolinea che nessuna legge o nessun regolamento etico vieta ai membri della camera dei Comuni o quella dei Lord di svolgere occupazioni extra a pagamento, purchè le dichiarino. Ammette inoltre che il suo stipendio di parlamentare, 67.000 sterline l’anno (91.000 euro), “può sembrare molto a chi guadagna meno, se confrontato con gli stipendi del mondo del business o della libera professione non è poi così alto”.

Nonstante i due dichiarino le accuse infondante, sono stati immediatamente sospesi dai loro partiti, in attesa che indagini interne da parte dei Tories e del Labour chiariscano il loro comportamento. Se la sospensione non verrà ritirata, Rifkind non potrà essere rieletto. In ogni caso, dopo quello che è successo, difficilmente tornerà a occupare la poltrona di presidente della commissione intelligence, con la supervisione dei servizi segreti.

Cameron da parte sua ha definito “le accuse molto gravi” e ha annunciato un’inchiesta interna al partito conservatore dove si giudicherà l’operato di Rifkind e si valuterà se sia il caso di candidarlo alle prossime elezioni. Anche se non è stata violata la legge, la trappola rivela quello che molti comunemente pensano: i politici, stipendiati per rappresentare il popolo, pensano più che altro ad arricchirsi e agli affari propri. Cinquemila sterline al giorno per fare qualche telefonata dimostrano la distanza siderale tra l’establishment e l’uomo della strada. Per questo, nel tentativo di riguadagnare la fiducia della gente, il leader laburista Ed Miliband ha promesso che vieterà ai deputati del suo partito qualsiasi attività retribuita extra-parlamentare e ha sfidato il premier David Cameron a fare altrettanto fra i conservatori.