L’ITALIA CONQUISTA L’ORO NUMERO 200 CON IL JUDO, ORO ANCHE NEL FIORETTO

La seconda giornata di Rio porta impresso il numero 200 a caratteri d’oro. La duecentesima medaglia d’oro per la nazionale italiana alle olimpiadi se l’è aggiudicata Fabio Basile nel judo, disciplina che solo nell’88 negli ultimi decenni non ha portato medaglie ai Giochi. Il judoka di Rivoli, caporalmaggiore dell’esercito, la conquista con un ippon – un colpo da ko per i combattenti – nella finale contro il sudcoreano An, mezzora dopo che la sua ‘gemella’, Odette Giuffrida, cresciuta insieme a lui dalle categorie giovanili, sfiorasse anche lei la vittoria. Alla fine la romana e’ salita sul gradino dell’argento, sconfitta dall’atleta del Kosovo, Majliuda Kalmendi. “Dedico questa vittoria alla mia famiglia e alla mia fidanzata” ha detto Rivoli.

Ma gli ori non finiscono con il judo. Daniele Garozzo ha conquistato il podio più alto nel fioretto individuale, battendo in finale l’americano Alexander Massalas. Una conferma della bontà della scherma azzurra, dopo l’argento di ieri della Fiamingo nella spada. Garozzo ha battuto in finale lo statunitense Massialis 15-11 ottenendo il settimo podio in due giorni per l’Italia, il 123/o della scherma italiana, leader incontrastata del medagliere di specialità’. E’ la 21/a medaglia del fioretto maschile, l’ultimo oro risaliva addirittura a vent’anni fa con Puccini. “Chi se ne frega se non sono stato io a vincere la medaglia d’oro numero 200: godo lo stesso”, ha detto a caldo il campione olimpico.

Argento storico nei tuffi sincro femminili conquistato da Tania Cagnotto e Francesca Dallapè, 31 e 30 anni. “Questa sera mi sono tolta un peso, d’ora in poi mi tufferò più leggera”. Sono le prime parole di Tania subito dopo aver vinto la sua prima medaglia – prima in assoluto anche per i tuffi donne – in coppia con la collega Francesca nel sincro trampolino tre metri. “Avevo un magone dentro e ora non c’e’ più’, ma ne valeva la pena” dice felice.

Infine, Rio regala anche un’altra medaglia, un bronzo nel ciclismo su strada donne vinto dalla piemontese Elisa Longo Borghini. “Sono felicissima per questa medaglia, perché l’ho ottenuta in una gara dal percorso molto difficile. Non credevo fosse così dura”, dice, dopo aver pianto nelle braccia del ct Edoardo Salvoldi e aver percorso 137 chilometri. Sul lungomare di Copacabana Elisa si piazza terza dietro l’olandese Anna Van der Breggen, la vincitrice del Giro d’Italia 2015 e oro olimpico, e la svedese Emma Johansson.

Nel medagliere, ora l’Italia è quarta con 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi. Davanti, solo grandi nazioni con un miliardo di abitanti come Stati Uniti (prima nel medagliere con 3 ori, 5 argenti, 4 bronzi) e Cina (3 ori, 2 argenti, 3 bronzi); al terzo posto l’Australia con 3 ori e 3 brozi. Niente male per la “piccola” Italia!