Sventato un piano per il trafugamento della salma di Enzo Ferrari: 34 arresti a Orgosolo

Una massiccia operazione messa in atto dai Carabinieri di Nuoro ha permesso di evitare quella che, senza dubbio, sarebbe stata una grave ferita per il mondo dello sport italiano: una banda criminale originaria di Orgosolo, in Sardegna, ma con collegamenti in Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia, aveva infatti studiato nei minimi dettagli un piano per trafugare la salma del grande imprenditore, nonché pilota automobilistico, Enzo Ferrari, scomparso nel 1988 e sepolto nel cimitero di San Cataldo, a Modena, proprio di fianco a suo figlio Dino. L’intento dei banditi era di estrarre il feretro dalla tomba probabilmente per chiedere un corposo riscatto alla famiglia (o alla casa del Cavallino) del Drake: il luogo dove Ferrari riposa, è abitualmente meta di appassionati di corse automobilistiche che, con frequenza giornaliera, si recano a rendere omaggio al fondatore della più famosa casa automobilistica italiana.

Blitz pianificato

Per questo i militari avevano organizzato appostamenti preventivi presso il camposanto di Modena dove, secondo quanto emerso dalle indagini, un pregiudicato residente a Parma aveva effettuato un sopralluogo, volto alla pianificazione del sequestro il quale, a quanto sembra, prevedeva un blitz dei malviventi a bordo di due auto e un furgone, con fuga verso il predisposto rifugio in una zona non meglio precisata della catena appenninica e conseguente invio della richiesta di riscatto. Ben 300 i militari impiegati nella maxi operazione supportati da unità cinofile, elicotteri, uomini del Reggimento paracadutisti Tuscania e dello Squadrone eliportato Cacciatori di Sardegna.

Ferrari e i precedenti

Sono state in tutto 34 le ordinanze di custodia cautelare emesse. La banda sarebbe stata scoperta e smascherata nell’ambito di un’indagine su un traffico d’armi e droga che avrebbe interessato la rotta tra il Nord Italia e la Sardegna, condotta dalla direzione distrettuale Antimafia di Cagliari. L’intervento tempestivo da parte dei Carabinieri, quindi, ha consentito non solo di assestare un importante colpo all’illegale commercio, ma anche di scongiurare la concretizzazione di un piano vile e, purtroppo, già ben avviato verso l’attuazione. Un crimine che, del resto, gode già di alcuni precedenti nel nostro Paese.