Bello FiGo, annullato il concerto a Roma. Gli organizzatori: “Minacce e intimidazioni”

Minacce, intimidazioni, prese di distanze: dopo Brescia, Legnano e Borgo Virgilio, il giovane rapper italo-ghanese, Bello FiGo, dovrà rinunciare anche all’esibizione di Roma, prevista il prossimo 4 febbraio. Troppe le pressioni attorno al concerto, il quale avrebbe dovuto svolgersi presso gli ex Magazzini generali, nel quartiere Ostiense. A dare la notizia della quarta performance annullata per il fenomeno di Youtube, sono gli stessi organizzatori tramite un comunicato apparso su Facebook: “Siamo amareggiati nel comunicare l’annullamento dell’evento live di Bello FiGo… Ci sentiamo costretti a rinunciare a questa occasione di svago e divertimento perché è necessario salvaguardare lo spirito che guida la programmazione del nostro locale, sempre finalizzata all’intento ludico e non a occasioni di scontri e di violenza. Stante le intimidazioni rivolte al nostro ospite, ai nostri clienti ed al corretto svolgimento dell’evento, ci sentiamo in dovere di tutelare la sicurezza di ogni persona interessata e di chiunque quella sera si trovasse nei paraggi”.

Dissensi estremisti

Ad assumersi l’onere di condurre una campagna web che potesse in qualche modo favorire la sospensione dello spettacolo in programma, è stato il piccolo movimento di estrema destra “Azione frontale”, il quale ha usato la via dei social e del volantinaggio per perseguire l’obiettivo, celebrandone poi l’ottenimento sulla pagina Facebook ufficiale: “Questa non è una nostra vittoria, ma una vittoria di tutti gli italiani uomini e donne che subiscono le offese di questo personaggio. Siamo consapevoli che il ‘signore’ in questione è solo l’ultimo dei problemi del nostro paese ma non per questo non degno di essere trattato e contestato”. Nei giorni scorsi, erano apparsi addirittura alcuni striscioni nei quali si “invitava” il rapper a non presentarsi nella Capitale per il suo spettacolo, con frasi come “Bello FiGo, Roma non ti vuole” impresse in alcune zone della città. Inoltre, sempre sul web, si erano registrati commenti ben poco amichevoli nei suoi confronti, in alcuni casi vere e proprie minacce.

Reazione social

Nonostante la giustificazione posta dagli organizzatori, intenti a tutelare spettatori e motivazioni del concerto, e al netto della controversa figura del cantante, l’annullamento ha scatenato non poche reazioni sui social, aprendo dibattiti sulla valenza di alcuni atteggiamenti intimidatori che, in qualche modo, hanno contribuito alla revoca di un evento da tempo in programma. Qualcuno ha anche tacciato i curatori di aver ceduto alle pressioni di “un gruppetto di nazifascisti arroganti”. Specificando come la decisione sia stata presa perché le minacce “destabilizzano un clima sereno e professionale che ci ha finora accompagnato in ogni occasione, e minano i valori di libertà di espressione in cui fermamente crediamo”, gli organizzatori hanno fatto sapere che i biglietti verranno rimborsati tramite box-office.