L’eco del big bang? Si può ascoltare grazie alle onde gravitazionali

E possibile ascoltare l’eco del Big Bang, l’esplosione che migliaia di anni fa avrebbe dato origine all’universo? La risposta è sì: entro i prossimi 15 anni nuovi strumenti straordinari si preparano a catturare le onde gravitazionali prodotte dall’incredibile esplosione dalla quale è nata la materia. E non è fantascienza, ma una delle nuove promesse della fisica. Ad affermarlo è lo scienziato Kip Thorne, uno dei pionieri della ricerca sulle onde gravitazionali nonché teorico della possibilità di viaggiare tra le stelle sfruttando i cunicoli dello spazio-tempo e consulente per il film Interstellar, di Christopher Nolan. Lo riporta l’Ansa.

Sulle orme di Galileo

“Più di 400 anni fa Galileo aveva rivolto il cannocchiale al cielo, aprendo una nuova pagina dell’astronomia che ancora oggi continua a dare risultati; adesso la ricerca sulle onde gravitazionali sta proponendo uno scenario nuovo – spiega Thorne -. Come Galileo, Ligo si è rivolta verso il cielo, scoprendo un segnale mai visto; quello prodotto dalla collisione di due buchi neri, e aprendo in questo modo le porte a una nuova astronomia, quella gravitazionale“. I suoi 77 anni spariscono sulla scia dell’entusiasmo con il quale parla del futuro e della possibilità di poter ascoltare le vibrazioni che continuano a percorrere lo spazio-tempo da più di 13 miliardi di anni, generate subito dopo il Big Bang.

Una tecnologia adeguata

Gli strumenti che permetteranno di farlo, secondo il fisico americano, saranno i due rivelatori di Ligo che molto presto lavoreranno in tandem con Virgo, che si trova in Italia, a Cascina (Pisa) e che si prepara a raccogliere dati nella sua versione avanzata, e poi i tre satelliti della missione Lisa (Laser Interferometer Space Antenna) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), progettata per catturare dallo spazio i segnali delle onde gravitazionali.