Valsusa, fidanzati travolti da un furgone: conducente accusato di omicidio volontario

Sarà per omicidio volontario l’imputazione contro Maurizio De Giulio, il conducente del furgone che, nella giornata di domenica, ha travolto a Condove, in Valsusa, la moto sulla quale viaggiavano il 29enne Matteo Penna (ricoverato in gravissime condizioni) e la fidanzata Elisa Ferrero, di appena 27 anni, rimasta uccisa nel terribile scontro. Un impatto voluto, cercato, arrivato dopo un diverbio per una precedenza non data e, secondo i pm, volontariamente messo in pratica dall’uomo (poi risultato positivo all’alcol-test), inchiodato dalla testimonianza di un amico della vittima e dalle riprese effettuate da una telecamera di sorveglianza. Inizialmente, si era parlato di un’accusa per omicidio stradale volontario ma, a seguito della perizia svolta dalla Procura di Torino, il pm ha chiesto al Gip di modificare il capo d’imputazione.

La dinamica

Una vicenda terribile quella avvenuta in Valsusa: la perizia svolta sul luogo dello schianto ha evidenziato come risulti “confermata (anche attraverso l’analisi dell’impianto abs in dotazione all’autocarro) l’assenza di frenata del veicolo investitore, così da potersene dedurre – unitamente agli altri citati elementi – la volontarietà della condotta omicidiaria dell’arrestato”. A questo, si aggiungono altri inquietanti particolari: “Sulla base di quanto descritto dal consulente, appare certo che il fronte dell’autocarro ha urtato le strutture posteriori della moto con quest’ultima in normale assetto di marcia e trovandosi i due veicoli pressoché allineati tra loro. La Ferrero, durante questa fase, dopo essere stata disarcionata dalla moto, è terminata sotto le strutture del Transit ed è stata verosimilmente trascinata per alcuni metri”.

La testimonianza

A gravare su De Giulio, inoltre, la presenza di diversi precedenti, tra i quali un episodio simile avvenuto nel 2015, quando il 51enne tagliò la strada a un’altra vettura, “costringendo la conducente a fermarsi e cagionandole lesioni al collo”. L’uomo si trova ora detenuto presso il carcere delle “Vallette” e, a breve, sarà ascoltato dal Gip (l’interrogatorio è previsto per domattina, alle 10.20). Assieme alla perizia, su quanto accaduto in Valsusa pesa la testimonianza dell’amico di Matteo Penne che, in quel momento, percorreva in moto la stessa strada dei suoi amici. Il giovane ha raccontato di aver visto il diverbio fra i due conducenti, pensando che la lite sarebbe finita lì, salvo vedere poi l’uomo alla guida del furgone effettuare diversi sorpassi lanciandosi all’inseguimento della moto, provocando infine il successivo scontro, fatale per Elisa. Il centauro 29enne, al momento, resta in prognosi riservata, avendo riportato un grave trauma cranico.