Attacchi Sony, Obama: sanzioni a Nord Corea

Il presidente americano Obama ha dato il suo assenso a sanzioni contro la Corea del Nord per gli attacchi di hacker contro la Sony Pictures, attribuiti dall’Fbi a Pyongyang. Lo ha riferito la Casa Bianca. Per Jack Lew, segretario al Tesoro americano, “saranno impiegati un’ampia gamma di strumenti per difendere le aziende e i cittadini americani e per rispondere ai tentativi di indebolire i nostri valori e minacciare la sicurezza nazionale”.

Gli attacchi alla sede Usa del colosso tecnologico giapponese – proprietario, tra l’altro, della casa cinematografica statunitense Columbia Pictures – erano sorti all’indomani dell’annuncio dell’imminente uscita del film “The Interview”. La pellicola – che vede come protagonista l’attore James Franco – narra la vicenda di due giornalisti: il presentatore di un talk show, Dave Skylark, e il suo produttore, Aaron Rapoport, che riescono a ottenere un’intervista con Kim Jong-un, il presidente della Corea del Nord. Ma la CIA chiede loro di assassinarlo.

Il film avrebbe dovuto essere distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 25 dicembre 2014. A causa della controversa trama riguardante il leader politico nord coreano, nel giugno 2014 la Corea del Nord aveva minacciato ritorsioni “senza pietà” verso gli Stati Uniti se non avessero impedito la distribuzione del film, etichettandolo come un “atto di guerra” e uno “sfrenato atto di terrore”, e definendo il regista Seth Rogen un “regista gangster”. Alle minacce verbali erano seguiti diversi attacchi hacker ai data base dell’azienda nipponica, mai rivendicati ufficialmente da Pyongyang ma poi confermati dall’FBI. La distribuzione del film non venne cancellata divenendo “film campione di incassi” negli States in pochi giorni. Ora la Corea del Nord, oltre alla beffa, rischia anche il danno delle sanzioni economiche.