Il premier Conte accoglie l’appello del Papa sulle carceri: il governo non si girerà dall’altra parte

Il presidente del Consiglio esprime dispiacere per la sospensione delle Messe e aggiunge: ora è il momento di collaborare, poi ognuno risponderà delle sue decisioni

Condivisione e apprezzamento per la preghiera del Papa per i governanti e piena comprensione per la decisione della Cei di sospendere le Messe ed i riti pasquali nella settimana Santa a causa del coronavirus. Così Giuseppe Conte in una intervista all’Osservatore Romano e a Vatican News ringrazia Papa Francesco: “Il messaggio del Papa mi ha trasmesso forza – dice il premier – avverto quotidianamente la sofferenza e il dolore di tante, troppe famiglie che hanno perso i propri cari, che hanno perso il lavoro, che rischiano di perdere fiducia e speranza nel futuro. E avverto, insieme, tutta la responsabilità di decisioni difficili ma necessarie. Penso, ad esempio, a quelle che hanno portato a limitazioni di alcune libertà fondamentali dei cittadini. Come ha osservato il Santo Padre, chi ha l’autorità per compiere queste difficili scelte si può sentire solo”.

Il dispiacere del premier per le Messe sospese

Il premier Conte esprime rammarico per le Messe ed i riti sospesi durante la settimana Santa: “Siamo consapevoli del grande sacrificio che stiamo chiedendo ai fedeli e ai pastori – dice il Presidente del Consiglio – e ringrazia i Vescovi italiani, sotto la guida del cardinale Bassetti, che hanno accolto le misure adottate dal governo. L’auspicio di Conte è che questa rinuncia possa essere comunque un momento di rinascita e inaugurare una stagione feconda, dalla quale raccogliere anche i frutti spirituali.

Il premier accoglie l’appello del Papa sulle carceri

Il Presidente del Consiglio Conte accoglie anche l’appello alla tutela dei diritti dei carcerati di Papa Francesco: “Il governo di certo non si gira dall’altra parte rispetto alla condizione delle carceri e alla tutela della salute dei detenuti e di tutti coloro che in esse lavorano. Anche negli istituti penitenziari abbiamo adottato, per quanto possibile, il principio di massima precauzione facendo quanto possibile per ridurre al minimo il rischio”.

La gestione politica dell’emergenza coronavirus

Venendo nel merito della gestione politica ed istituzionale della emergenza coronavirus, il premier italiano lancia un appello all’Unione Europea e auspica che i Paesi comunitari cambino passo e pensino davvero alla costruzione di una Europa unita, forte e solidale: “Se vogliamo preservare la nostra casa comune – dice Conte – è il momento di ragionare come una squadra”. Non manca un riferimento alla necessità di un dialogo costruttivo tra le forze politiche italiane per superare insieme l’attuale stato di emergenza. “Tra il Governo e le opposizioni c’è un confronto costante – sottolinea il premier –  Abbiamo chiesto ai cittadini di essere uniti, è dovere della politica dare l’esempio”.

Il premier: ora è il momento della collaborazione

Di fronte all’emergenza “abbiamo agito da subito con senso di responsabilità, mettendo al primo posto la salute dei cittadini, che la Costituzione, all’articolo 32, qualifica come diritto fondamentale. Abbiamo preso decisioni difficili, seguendo criteri di proporzionalità e adeguatezza sulla base delle indicazioni del comitato tecnico-scientifico. Lo abbiamo fatto fronteggiando un virus di cui si conosceva pochissimo. Persino la comunità scientifica è rimasta spiazzata. Ogni decisione è stata presa in scienza e coscienza“. Sono le parole di Conte per rispondere a chi critica la gestione di questa situazione, ma il premier aggiunge anche che ora è il momento di collaborare, verrà poi il tempo in cui ognuno risponderà delle proprie scelte.