Le trappole della tentazione a cui siamo sottoposti

Gesù ha voluto essere in tutto partecipe della nostra vita. Per questo si è sottoposto alla tentazione, perché potessimo sapere che Lui mai ci abbandonerà. Quando nella vita ci troviamo in un deserto “esistenziale”, assediati dalla tentazione, con timori e ansie, delusioni e dubbi di fede, Lui è con noi, partecipe delle nostre sofferenze.

Nel tempo della tentazione mai siamo soli, ci difende lo Spirito Santo, così come nel deserto ha difeso Cristo, non gli ha fatto ascoltare i falsi inviti del nemico. Nella tentazione l’ingannatore è astuto, può facilmente confonderci, con Gesù ha addirittura cercato di usare la Parola di Dio per tentare di farlo cadere. Ma invano.

Tante volte anche noi siamo sottoposti alle trappole della tentazione: “Se sei stato trattato in questo modo, vendicati, ribellati, come si permette di fare questo a te!”. Sempre il demonio usa l’adulazione per farci cadere, ci spinge a dubitare di Dio: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane», sussurra a Cristo.

Come è sottile questo combattimento! Anche cose in sé buone, possono diventare un modo per portarci a rinnegare Dio: cercare di costruirsi delle sicurezze, assicurarsi il successo, il potere, il dominio sugli altri…ci possono allontanare da Dio quando divengono le nostre priorità nella vita.

Forse oggi non vediamo nulla perché siamo ingannati e anche se ci sembra di seguire Cristo in realtà non lo ascoltiamo mai, stiamo cercando di assicuraci il “pane”. Possiamo dire parole molto belle, sentimentali e che fanno smuovere il cuore, mostrare tanta devozione, ma nell’ora della verità, della tentazione, cosa facciamo, chi ascoltiamo?

Iniziamo allora questa Quaresima con le parole del Salmista: “Scrutami, Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri: vedi se percorro una via di menzogna e guidami sulla via della vita” (Salmo 118,24).