L’Aiart: “Lo spot sui giocattoli erotici snatura le relazioni umane”

“Quello sui sex toys è uno spot patinato che rimanda a una pseudo parità dei sessi, all’emancipazione esclusivamente sessuale della donna e non fa altro che alimentare il processo di ipersessualizzazione che tristemente investe la nostra società. Si tratta di un processo che rischia non solo di annientare l’autenticità dei rapporti uomo-donna ma anche di coinvolgere i minori, sempre più bersagliati da messaggi pubblicitari allusivi e totalmente anaffettivi”. Ancora un giudizio negativo sulla pubblicità dei giocattoli erotici che da qualche giorno viene trasmessa sui canali televisivi nazionali. E’ quello di Massimiliano Padula, presidente dell’Aiart, l’associazione dei telespettatori cattolici.

«La nostra nota – afferma Padula – va oltre il moralismo di maniera. Al contrario vuole evidenziare come certi messaggi snaturino le relazioni umane riducendole a merce e, come in questo caso, a meri oggetti sessuali. È discutibile che le aziende radiotelevisive pur di far cassa, ospitino campagne di qualunque tipo, giustificando il passaggio dello spot in una fascia oraria protetta che, di fatto, non esiste più. I motivi – spiega il Presidente sono essenzialmente tre: una regolamentazione frammentata e inefficace, la potenza del web e il conseguente accesso 24 ore su 24 da parte di chiunque a qualunque contenuto e, infine, il silenzio degli organismi di vigilanza.

L’ultimo riferimento – conclude Padula – è a realtà come l’AgCom, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria e in particolare il Comitato Media e Minori, organismo del Ministero dello Sviluppo economico da più di un anno fermo perché nessuno, a quanto a pare, ha interesse a rinnovare i suoi membri e a scegliere un nuovo presidente”.