Coronavirus, Gallera: “Pazienti malati trasferiti nelle Rsa, è una montatura pazzesca”

Il vicario di Roma ringrazia per le preghiere "Sto meglio, grazie a Dio"

“Si tratta di una montatura giornalistica pazzesca, e lo diciamo con grande forza”. L’assessore al welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera replica così all’accusa mossa alla Regione di aver mandato dagli ospedali in alcune rsa persone già contagiate dal Covid, provocando ‘colposamente una strage’. “Noi abbiamo fatto una delibera che prevedeva di individuare altre strutture dove traferire i pazienti e questa è stata la chiave che ha salvato la vita alle persone, altrimenti il numero dei morti che erano sul territorio e anche qualcuno che poteva arrivare dalle Rsa, sarebbe stato più alto perché non riuscivano a trovare neanche un angolo in un pronto soccorso dove mettere una barella attaccando una persona all’ossigeno”.

La riapertura sarà graduale

L’allentamento delle misure restrittive deve essere fatto “gradualmente”, ma “probabilmente”, se gli scienziati lo confermeranno, è possibile che in Italia “entro la fine di questo mese” alcune misure possano essere revocate. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “L’emergenza coronavirus in Italia non è stata sottovalutata”, ha poi sottolineato Conte aggiungendo: “Non troverete mai una mia dichiarazione che dimostri che abbiamo sottovalutato questa emergenza”. L’Italia ha “sempre adottato misure efficaci e tempestive”. E “tornando indietro farei lo stesso”, riguardo alla tempestività o meno delle misure restrittive adottate in Italia. “La perfezione non è di questo mondo – ha affermato il premier – e non sono così arrogante da pensare che il governo italiano sia stato perfetto”. Ma, aggiunge, quello italiano è un sistema “completamente diverso” da quello cinese e se fossero state suggerite prima del tempo misure restrittive delle libertà costituzionali, “mi avrebbero probabilmente preso per pazzo”.

Conte: servono eurobond per fronteggiare crisi

 

Quanto alla prospettiva di un fallimento del progetto europeo, davanti alle sfide poste dall’emergenza coronavirus, per Conte “il rischio c’è”. “Abbiamo bisogno di una risposta economica e sociale a livello europeo”, dice il premier. Servono risposte “monetarie e fiscali” adeguate per fronteggiare la “prova più grande dalla Seconda Guerra Mondiale” che l’Europa si trova davanti. In assenza di queste risposte, ci sarebbe una “grande delusione” da parte non solo degli italiani, ma di tutti gli europei. Ma, aggiunge il premier riguardo al rischio di un fallimento europeo, “non permetterò che si materializzi, voglio evitarlo”.

Il vescovo di Brescia ricorda Don Renato “vero uomo di Dio. Esempio per tutti”

Le parole di mons. Cantoni per don Renato Lanzetti, morto a 67 anni di coronavirus. «Don Renato era un vero uomo di Dio Era innamorato del Signore Gesù. Un appassionato servitore della Chiesa, sollecito verso tutti, soprattutto i sacerdoti. La sua è stata una vita nel segno dell’obbedienza. Un prete di grande esempio per tutti». Sono alcune delle parole con cui il vescovo Oscar Cantoni ha voluto ricordare ieri pomeriggio don Renato Lanzetti «tornato alla casa del Padre oggi, Mercoledì Santo 8 aprile 2020, alle ore 3.45 del mattino». La salma di don Renato sarà tumulata, in forma privata, nel cimitero di Torre Santa Maria. Terminata l’emergenza verrà celebrata la liturgia delle esequie.

Messaggio del nostro Cardinale Vicario

“A voi cari fratelli nel sacerdozio, diaconi, religiosi e religiose e a tutti voi, figlie e figli amati del Popolo Santo di Dio che vive in Roma, alla vigilia della Messa in Cena Domini, voglio farvi pervenire il mio grazie per la preghiera potente e incessante che ho sentito in questi giorni di sofferenza e di malattia”. Con queste parole il vicario di Roma, cardinale Angelo De Donatis, si rivolge al popolo di Roma. “Sono molto grato al nostro Vescovo Francesco per la sua preghiera, per la vicinanza e la paternità che mi ha dimostrato anche in questa occasione” De Donatis non dimentica il Papa che non gli ha fatto mancare il sostegno in questo lungo periodo di degenza ospedaliera e continua “grazie a Dio sto guarendo e tra non molto dovrei essere dimesso. Tutta la mia riconoscenza va ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario del Policlinico Agostino Gemelli cha si stanno prendendo cura di me e di tanti altri pazienti, con grande competenza e dimostrando una profonda umanità, animati dai sentimenti del buon samaritano”.

In Sicilia nuove misure su uscite di casa e Stretto

Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha emesso una nuova ordinanza per far fronte all’emergenza coronavirus. Il documento inasprisce ancora di più le misure di contenimento del contagio, in coincidenza con le imminenti festività pasquali. Il governo siciliano ha innanzitutto disposto lo stop ai transiti dallo Stretto di Messina dal 10 al 13 aprile. Saranno consentiti solo quelli dei pendolari, dei sanitari, delle forze dell’ordine e di chi fosse in grave urgenza. Quindi viene limitata ad una sola volta al giorno l’uscita da casa, di un solo componente della famiglia e solo per ragioni irrinunciabili. É fatta eccezione soltanto per quelle per l’acquisto di farmaci. Stop poi ai rider che non potranno consegnare cibo a domicilio nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Mascherine, guanti monouso e igienizzante, invece, diventano obbligatori solo per chi lavora all’interno dei negozi di generi alimentari, anche all’aperto. Qualora, però, non fosse consentita la distanza di un metro, obbligo di mascherina per tutti o in alternativa di sciarpe o foulard. Rimangono interdetti alla fruizione i parchi, le aree gioco, le ville, i boschi, i giardini e ogni altro spazio pubblico. Per quanto di competenza, il Corpo Forestale assicura l’osservanza della presente disposizione.

Storie di vita

É guarita la bambina nata prematura, poco più di 2 kg di peso, contagiata dal coronavirus a 20 giorni di vita. A tre settimane dalla nascita la neonata è stata portata al Pronto soccorso dell’ospedale di Pinerolo a causa di difficoltà ad alimentarsi e nella respirazione. Qui ha ricevuto subito una prima assistenza poi è stato attivato il Servizio di Trasporto Neonatale d’Emergenza di Cuneo. Il quadro clinico è evoluto molto velocemente in arresto respiratorio. La bimba è stata così immediatamente intubata e trasferita nella Terapia Intesiva Neonatale di Cuneo. Gli accertamenti hanno confermato la presenza del Covid19.

La neonata è rimasta in isolamento strettissimo per oltre tre settimane consecutive: nelle prime 48 ore la piccolina non si è mai mossa, completamente priva di coscienza. Poi, dopo 2 giorni, i primi segni di ripresa. Ci sono voluti altri tre giorni perché potesse respirare da sola. A quel punto, i miglioramenti della bimba sono stati sorprendenti. Ora il quadro clinico che presenta rassicura tutti, e dopo due tamponi negativi, può tornare a casa dove l’attende il calore della sua famiglia.