“Sulla via di Damasco”, dopo 24 anni lascia Mons. D'Ercole

Grande clamore mediatico ha avuto la presentazione del nuovo palinsesto di Raidue. Il neodirettore, Carlo Freccero, ha annunciato una vera e propria rivoluzione. Tra le novità annunciate, anche quella del cambio al timone della trasmissione “Sulla via di Damasco“, storica rubrica della seconda rete: sarà, infatti, la giornalista Eva Crosetta la nuova conduttrice che prenderà il posto di monsignor Giovanni D'Ercole, apprezzatissimo volto televisivo a cui è legata la nascita del contenitore religioso stesso. 

Il programma

Il programma dal 2002 è un appuntamento fisso per quegli spettatori, cattolici e non, che sentono il bisogno di un approfondimento spirituale a livello giornalistico e narrativo. In questi anni, “Sulla via di Damasco” ha rappresentato un'oasi felice nella televisione italiana, un mondo mediatico non immune da cadute di stile nel trash e nel sensazionalismo.

Conduttore e pastore apprezzato

Imbattendosi in una puntata del programma targato Rai si poteva essere sicuri di trascorrere 45 minuti piacevolmente, con temi che non trovano lo giusto spazio nella maggior parte delle altre trasmissioni. “Sulla via di Damasco” ha avuto l'impronta del suo conduttore, monsignor Giovanni D'Ercole, un pastore apprezzato dai fedeli di tutte le Diocesi in cui si è trovato ad operare e capace di far arrivare dritto al cuore di ogni spettatore il messaggio evangelico. Grazie al Vescovo di Ascoli-Piceno, la trasmissione è riuscita a darsi una precisa identità, farsi conoscere ed ammirare dal pubblico che la seguiva nonostante i cambi d'orario decisi nel tempo. Nel suo lavoro, monsignor D'Ercole ha avuto soprattutto il merito di far conoscere al grande pubblico storie di fede coinvolgenti, esperienze di vita comunitaria prolifiche e durature, esperimenti riusciti di dialogo e collaborazione interreligiosa.

Chi è Monsignor D'Ercole

Monsignor D'Ercole è attualmente il titolare della diocesi di Ascoli-Piceno. In precedenza era stato Vescovo ausiliare dell'Aquila. In tale veste era stato vicino al popolo aquilano nei giorni terribili del terremoto che aveva distrutto la città nel 2009. Prima della consacrazione episcopale, le sue doti comunicative e la sua innata vocazione pastorale gli hanno consentito di svolgere brillantemente ruoli di grande responsabilità: fu nominato vice-direttore della Sala Stampa della Santa Sede nel 1987. Monsignor D'Ercole ha lavorato per un lungo periodo presso la Segreteria di Stato, fino a divenire capo Ufficio della Sezione per gli Affari Generali nel 1998. Sacerdote orionino, il presule parla correttamente sette lingue anche grazie alla sua esperienza di dieci anni trascorsi come missionario in Africa

Il saluto al pubblico ed ai collaboratori

Dal 2019 il volto di “Sulla via di Damasco” sarà Eva Crosetta, chiamata a raccogliere un'eredità importante. Monsignor D'Ercole ha voluto salutare il pubblico televisivo che lo ha seguito con affetto in questi quasi 25 anni di collaborazione con la Rai cominciata con “Prossimo tuo”. Lo ha fatto con queste parole: “Avrei volentieri celebrato il 25°, ma sono ugualmente felice di poter concludere, dopo 24 anni, il mio impegno televisivo  su Rai 2“. “Lo chiudo – ha proseguito il Vescovo di Ascoli-Piceno – con un'intervista al Presidente della Cei card. Gualtiero Bassetti che andrà in onda domani 5 gennaio”. 

L'ultima puntata

L'ultimo lavoro realizzato per “Sulla via di Damasco” rappresenta – ha scritto monsignor D'Ercole – “il segno del servizio reso, in tutti questi anni, nei confronti della Chiesa. Servizio che ho sempre voluto svolgere nello spirito che anima la mia vita di religioso della Congregazione di don Orione; essere a servizio degli ultimi”. Il presule ha voluto ringraziare sentitamente tutti i suoi collaboratori e i direttori di rete con cui ha lavorato, menzionando in modo particolare Giovanni Minoli che fu il primo a chiamarlo in Rai. Grazie a questo spirito di squadra, si è riusciti a far diventare negli anni “Sulla Via di Damasco” “un luogo di costante crescita umana, sociale e spirituale”. Monsignor D'Ercole ha concluso la sua nota di saluti, scrivendo: “Con l’esperienza maturata in questi 24 anni proseguirò in questo campo come la Provvidenza vorrà per restare a servizio di chi non ha voce.  A tutti coloro che hanno condiviso con me quest’avventura e a chi ne raccoglie il testimone vanno i miei auguri, convinto che tutto ciò che ha un inizio ha necessariamente una fine”. Mons. D'Ercole ha chiuso la sua nota con una riflessione significativa: “L’importante – ha scritto il presule – è però che abbia avuto anche un fine”.