Monopoli, 13 arresti per assenteismo all'ospedale

Seconda tornata di arresti in Puglia, nello spazio di dieci giorni, per assenteismo nelle strutture ospedaliere. Così dopo il Don Tonino Bello di Molfetta, le forze dell'ordine hanno colpito al San Giacomo di Molfetta. Dove da stamani è in corso un'operazione dei carabinieri: ben 13 gli arrestati, 30 le persone indagate, fra loro due primari del reparto di Ginecologia e Otorino. L'ospedale sta sospendendo le sedute operatorie in programma per questa mattina (giovedì 18 luglio 2019) perché non ci sono abbastanza medici in servizio.

L'attività investigativa

Le indagini coordinate dalla Procura di Bari e svolte dai militari dell'Arma ipotizzano una serie di reati: truffa aggravata ai danni dello Stato, commessa in violazione dei doveri inerenti un pubblico servizio, false attestazioni e certificazioni sulla presenza in servizio commesse da dipendenti della pubblica amministrazione, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e peculato. Ipotesi simili a quelle contestate pochi giorni fa dalla procura di Trani in relazione a circa trecento episodi di assenteismo verificati all'ospedale di Molfetta. In quel caso dodici persone (tra medici, amministrativi e operatori tecnici) finirono agli arresti domiciliari mente per sei fu disposta l'interdizione dal lavoro per tre mesi. Stando alle indagini, gli indagati uscivano per svolgere attività private dopo aver timbrato il cartellino oppure non andavano a lavorare e risultavano in servizio facendo timbrare il cartellino da altre persone.

Il precedente

Di recente un episodio analogo è stato scoperto dall'autorità giudiziaria campana. Per la precisione dalla Procura Santa Maria Capua Vetere che ha ipotizzato un'associazione a delinquere finalizzata alla truffa nell'ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. Ben 28 gli indagati, fra i quali 18 dirigenti medici, 3 infermieri e 6 unità di personale amministrativo. Per i 18 disposto l'obbligo di presentazione alla poliziagiudiziaria. Dalle indagini risulta che il danno complessivo nei confronti dell'Erario ammonterebbe a circa 21mila euro