L’amore misericordioso che salvò la vita di Karol Wojtyla

responsabilità

Caro Don Aldo,

la figura di San Giovanni Paolo II è sicuramente titanica nella storia della Chiesa ed anche, a mio avviso, dell’umanità intera. E bene fa In Terris a ricordarne con sistematica periodicità la figura ed il pensiero.

Per questa ragione, in occasione del sedicesimo anniversario della sua morte, ho letto con grande interesse la recensione del libro del giornalista Antonio Preziosi, dal titolo “Il Papa doveva morire”.

Sono passati quarant’anni dall’attentato di piazza San Pietro. Ma più che la ricostruzione di cronaca dell’attentato, pur molto interessante e di drammatica attualità, mi è piaciuto il racconto di come San Giovanni Paolo II interpretò e visse quel sanguinoso episodio della sua vita.

“Una mano ha sparato, l’altra ha deviato il proiettile” amava dire papa Wojtyla per ringraziare dell’avvenuto miracolo la Vergine di Fatima. Ma più di ogni altra cosa, Giovanni Paolo II considerava fondamentale l’intervento della Divina Misericordia che aveva “cambiato il corso degli eventi”. Come previsto dalla Vergine di Fatima nel terzo segreto rivelato ai pastorelli portoghesi, quel giorno “il Papa doveva morire”, ma la Vergine stessa e la misericordia di Dio deviarono il proiettile.

Grazie, caro don Aldo, per avercelo ricordato alla vigilia della festa della Divina Misericordia che ricorre domenica prossima.

Un caro saluto a Lei ed alla Sua redazione