Bambini e adolescenti: i diritti dei minori vanno tutelati

Nella Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza Raffaela Milano di Save The Children spiega a Interris.it quali sono i diritti violati dei minori 

bambino - raffaela milano
A destra Raffaela Milano. Foto di Markus Spiske su Unsplash

Ogni bambino ha il diritto di crescere sano e in condizioni di sicurezza, di sfruttare il suo potenziale, di essere ascoltato e preso sul serio. A sancirlo è stata l’assemblea generale delle Nazioni Unite nella Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, ma purtroppo non per tutti i bambini è così.

L’intervista

In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Interris.it ne ha parlato con Raffaela Milano, direttrice programmi Italia – Europa di Save The Children, che da sempre si batte perché tutti i minori, indistintamente dalla loro etnia o provenienza sociale, possano vivere un’infanzia serena. 

Raffaela, quali sono i diritti che un bambino deve avere?

“Sono molti e oltre a quelli fondamentali, uno trasversale che riguarda la crescita e che non viene considerato come si dovrebbe, è quello all’ascolto. La voce dei bambini e degli adolescenti deve sempre essere presa in considerazione soprattutto davanti a decisioni importanti che riguardano la loro stessa vita. Inoltre, un altro diritto è quello che viene definito l’interesse superiore che impegna gli Stati, che hanno sottoscritto la convenzione dei diritti dell’infanzia, a fare in modo che tutte le decisioni che riguardano i minori siano prese tenendo conto del loro superiore interesse”.

Noi in Italia siamo in grado di tutelare l’infanzia dei minori stranieri non accompagnati?

“Si tratta di un tema molto caldo che abbiamo l’obbligo di trattare con massima attenzione. Nel nostro Paese esiste la legge 47 del 2017 che afferma che i minori stranieri non accompagnati vanno trattati tenendo in considerazione la loro condizione di minorenni e mette al centro la loro tutela. Questa legge stabilisce alcuni punti molto importanti come il divieto di respingimento, il modo di accertare l’età dei minori e un sistema di accoglienza che sia sempre all’altezza delle necessità”.

In Italia chi sono i bambini che non hanno tutele? 

“Sono quelli che nascono e vivono in contesti sociali di povertà assoluta. Dati Istat del 2022 confermano che sono 1 milione e 382mila i bambini che non possono permettersi il necessario per vivere in condizioni dignitose. Questa situazione è peggiore sopratutto in alcuni territori del nostro Paese e in alcune periferie delle grandi città”.

La povertà che conseguenze ha?

“Uno dei primi diritti ad essere messo in discussione è quello allo studio che a suo volta provoca un alto tasso di dispersione scolastica e in tal senso la pandemia da Covid con la didattica a distanza non ha aiutato. Inoltre, molto spesso ne deriva una condizione di sfruttamento minorile che compromette completamente l’infanzia o l’adolescenza del minore”.

Come si può intervenire?

“Serve un grande sforzo per creare una rete capace di superare le disuguaglianze e garantire la tutela dell’infanzia a tutti i bambini. Purtroppo molto spesso accade che nelle zone più povere manchino dei servizi importanti come gli asili nido, le scuole a tempo pieno, le mense gratuite o centri rieducativi per il dopo scuola. Le risorse esistono, ma il problema a volte è farle arrivare nei territori più disagiati”.

Ci sono dei diritti violati che non dipendono dalla sfera economica?

“Assolutamente sì e si tratta per esempio della violenza assistita in famiglia, che riguarda tutti i ceti sociali e che produce dei danni drammatici. Altre situazioni di rischio sono rappresentate invece dall’uso del digitale che può provocare una violenza trasversale, come per esempio la pedopornografia o il cyberbullismo”.