IN ARRIVO UN MINI PACCHETTO DI SEMPLIFICAZIONE FISCALE

Con il decreto Enti locali – all’esame della commissione Bilancio della Camera – potrebbe arrivare anche un ‘mini-pacchetto’ di semplificazioni fiscali. Il provvedimento, tra le altre cose, riguarderebbe la possibilità di una moratoria d’agosto per gli avvisi fiscali che dovessero arrivare durante le vacanza, ma anche una riapertura dei termini per accedere a piani di rateazione dei debiti con il fisco per chi è decaduto. Si tratta di parte delle misure annunciate dal governo già in primavera per un provvedimento, che poi non è stato emanato, che ora possono essere “recuperate” sotto forma di decreto legislativo correttivo della delega fiscale. I deputati chiedendo che lo stop possa valere anche per alcune categorie di versamenti, i cui termini dovessero scadere sempre nel mese di agosto.

Pronto anche il decreto Madia “taglia-burocrazia” per le grandi opere e sul riordino delle partecipate. I provvedimenti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione passeranno in Consiglio dei ministri entro luglio. Il testo prevede il dimezzamento di tempi della burocrazia per i progetti, pubblici o privati, considerati strategici grazie al riconoscimento di un ruolo più rilevante per le Regioni. Quanto al provvedimento che mira a sfoltire le società a partecipazione pubblica l’operazione si presenta più complessa: non ci dovrebbero però essere problemi per l’accoglimento delle richieste da parte di Camera e Senato sull’estensione della platea dei manager interessati dai tetti agli stipendi e sullo stop alle buonuscite ‘facili’.

Di certo il quadro sembra essersi definito per lo ‘sblocca opere’, con il Governo intenzionato a far sue le proposte avanzate delle camere nei pareri. I punti cardine del decreto stanno nella sforbiciata dei tempi, fino al 50% in meno, per le procedure amministrative e nella possibilità di ricorrere ai poteri sostitutivi del premier in caso di stallo; in linea con quanto previsto nella delega Madia, si chiede di chiarire che “i poteri sostitutivi” siano attribuiti al premier “previa delibera del Consiglio dei ministri”.