Filippine: Duterte impone la legge marziale a Mindanao

Il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte ha imposto la legge marziale nell’isola di Mindanao nelle Filippine del Sud in risposta all’attacco terroristico di ieri.

L’attacco

Ieri circa cento militanti del gruppo islamista “Maute” – che si autoproclama legato allo Stato Islamico – hanno occupato la città; poi, “hanno attaccato la cattedrale cattolica di Marawi city e hanno rapito circa 15 fedeli, tra i quali un prete, delle suore e alcuni laici che stavano pregando in chiesa” racconta a Fides il vescovo cattolico Edwin De la Pena, che guida la Prelatura territoriale di Marawi city. Inoltre, i terroristi hanno appiccato il fuoco ad alcuni edifici (tra cui una chiesa) e occupato un ospedale e un carcere.

La legge marziale

In risposta all’attacco, Duterte ha annunciato oggi l’applicazione della legge marziale a Mindanao a tempo indeterminato, dando così maggiori poteri alle forze di sicurezza e permettendo di incarcerare sospetti senza accuse formali per lunghi periodi.  La legge “Non sarà diversa da quella di Marcos. Sarò duro”, ha assicurato questa mattina il presidente filippino dopo aver annunciato il nuovo provvedimento.

“Ho detto a tutti, ‘non costringetemi a farlo’. Ho detto che sarò duro”, ha poi dichiarato Duterte, come riportato da un membro del suo staff su Facebook.

La durata

Il leader di Manila ha anche commentato sulla durata della legge marziale, aggiungendo che “se ci vuole un anno, allora lo faremo. Se finisce tutto in un mese, ne sarei felice”. Secondo la Costituzione filippina, il provvedimento può ritenersi valido per un massimo di 60 giorni; eventuali estensioni, dovranno essere approvate dal Congresso. Ma il riferimento a Marcos, non fa ben sperare: l’ex dittatore filippino, infatti, governò con la legge marziale dal 1972 al 1985; tredici anni in cui si contarono decine di migliaia di abusi dei diritti umani.

Mindanao

L’area su cui si viene applica la legge marziale copre un terzo dell’arcipelago filippino: 7.107 isole distribuite in tre regioni geografiche principali: Luzon a nord, Visayas al centro e Mindanao a sud. Proprio qui operano diversi gruppi islamici, che vanno dai guerriglieri separatisti attivi da decenni agli estremisti considerati legati all’Isis, come quelli del gruppo Maute che ieri ha attaccato la città di Malawi, scatenando l’inferno.