Iraq, le milizie sciite filo-governative: “Strappata all’Isis l’antica città di Hatra”

Le milizie filo-governative sciite irachene della Mobilitazione popolare (Hashid Shaabi) hanno comunicato di avere strappato all’Isis il controllo delle rovine dell’antica città di Hatra, classificate nel patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, un’ottantina di chilometri a sud-ovest di Mosul. “Le forze della Mobilitazione hanno liberato la storica città di Hatra e ora conducono operazioni per ripulire la zona dai jihadisti di Daesh”, afferma in una nota l’organizzazione. Hatra era stata occupata nel 2014 dall’Isis e nell’aprile del 2015 l’organizzazione aveva diffuso un video in cui si vedevano suoi miliziani devastare le antiche rovine, come avvenuto in altri siti archeologici conquistati.

Le milizie Hashid Shaabi hanno postato in rete immagini in cui si vedono loro mezzi militari muoversi nel deserto, mentre in lontananza si vedono quelle che sembrano antiche rovine. Non ci sono tuttavia video o fotografie che mostrino i miliziani nel sito, né conferme indipendenti in merito. Le forze lealiste sciite avevano lanciato un’offensiva nella regione, conquistando diversi villaggi intorno a Hatra.

L’antica città fiorì nel II e I secolo avanti Cristo sotto l’impero dei Parti. Dopo avere resistito a due tentativi di invasione delle truppe romane, nel 116 e nel 198 dopo Cristo, grazie alle sue imponenti mura difensive, nel 240 dovette subire la conquista e la devastazione da parte delle truppe dell’impero persiano della dinastia sasanide.

L’Iran ha, intanto, condannato i raid aerei della Turchia nell’Iraq settentrionale definiti “violazione della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale del Paese arabo”. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qasemi. “Una violazione della sovranità nazionale di altri Paesi con qualsiasi scopo o con qualsiasi pretesto – ha detto Qasemi – è una violazione delle norme e delle regole riconosciute a livello internazionale e permetterà di aprire la strada a ulteriori instabilità nella regione”.

In una dichiarazione diffusa dai vertici militari turchi erano stati confermati attacchi aerei condotti prima dell’alba sulle montagne di Sinjar, precisando che le incursioni erano dirette a colpire postazioni del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Nella stessa zona, però, sono presenti anche i Peshmerga curdi che combattono contro l’Isis. In proposito il sindaco di Sinjar, Mahma Khalil, ha riferito che negli attacchi turchi sono stati uccisi anche cinque combattenti Peshmerga e altri nove sono rimasti feriti.