Coronavirus, Fiat-FCA chiude gli stabilimenti di Melfi, Pomigliano e Cassino

Ieri lo sciopero spontaneo dei dipendenti: "Vogliamo più tutele per la nostra salute"

La sede di FCA - Fiat Chrysler Automobiles a Francoforte - Foto © Mauritz Antin per EPA

Impianti temporaneamente chiusi. Lo ha dichiarato FCA come misura per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus. Da oggi stop agli impianti industriali di Pomigliano, Melfi e Cassino, almeno fino a nuove direttive da parte del Governo. Il Consiglio dei Ministri di quest’oggi sarà necessario in merito ai provvedimenti di natura economica. Si aspettano nuovi dati dai contagi nel bollettino di questa sera facendo attenzione a non strangolare l’economia italiana. Il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, riferirà in videoconferenza e spieganod le ragioni finanziarie che porteranno, quasi sicuramente, ad alzare il deficit.

Ridurre la produzione

Ciò che uscirà oggi dal Consiglio dei Ministri sarà fondamentale per poter considerare la visione a lungo termine dal punto di vista economico. Per quanto riguarda la chiusura dei singoli impianti, la misura di FCA è quella di ridurre la produzione, minimizzando i rapporti del personale e dei lavoratori all’interno. FCA ha reso noto che si procederà all’igienizzazione degli impianti, in particolare delle aree comuni di relax, degli spogliatoi e servizi igienici. Laddove possibile, si procederà alla soluzione del lavoro a distanza, attraverso computer con l’ausilio di software dedicati. L’idea è quella di contrarre l’impatto dei movimenti di lavoratori in un ottica di contagio.

I titoli di FCA in borsa – Foto © Richard Drew per AP / Ansa

Sciopero a Melfi

Le decisioni di FCA arrivano all’indomani dello sciopero spontaneo nel pomeriggio di ieri dei lavoratori, che dichiaravano la loro insoddisfazione rispetto alle misure finora effettuate. Ieri anche a Pomigliano gli operai e gli impiegati hanno richiesto provvedimenti aziendali più stringenti: nello stabilimento di Melfi dove si produce la Panda Fiat lavorano circa 5mila persone al giorno. Lo sciopero sta continuando lungo tutta la linea di produzione.