WHIRLPOOL, SCIOPERO A FABRIANO: GLI IMPIEGATI BLOCCANO IL MAGAZZINO DI MELANO

Dopo lo sciopero dello scorso lunedì, i dipendenti della Indesit di Fabriano (An), oramai già acquisita da Whirlpool, sono tornati in “campo” per protestare contro le mancate risposte dell’azienda sul futuro del settore impiegatizio. I “colletti bianchi” sciopereranno per l’intera giornata e hanno bloccato il magazzino di Melano da dove partono i piani cottura finiti. LA protesta è stata indetta da Fiom, Fim e Uilm. “Abbiamo chiesto una trattativa unitaria su piano Whirlpool per operai e impiegati – spiega Fabrizio Bassotti della Fiom – non vogliamo trattative separate”.

Nel frattempo, nella mattinata di oggi, si è tenuto un incontro tra Whirlpool, sindacati e governo. “Siamo soddisfatti, è stato un primo incontro aperto e concreto – hanno dichiarato alcuni rappresentanti dell’azienda al termine della riunione – Durante l’incontro abbiamo riscontrato grande senso di responsabilità da parte di tutti”.

Per l’azienda è stata l’occasione per “illustrare nel dettaglio il piano industriale” presentato per la riorganizzazione della produzione in Italia con l’integrazione nel gruppo delle fabbriche acquisite da Indesit, “il 5 maggio, con la prossima riunione, andremo avanti lungo il percorso che si è avviato”. Inoltre all’azienda è stato chiesto di rivedere il piano presentato nella parte che riguarda la chiusura degli stabilimenti di Carinaro e None, di capire meglio la scelta di riorganizzazione delle produzioni nell’area di Fabriano con l’accorpamento dei due stabilimenti di Albacina e Melano in un unico stabilimento e di realizzare un confronto che affronti da subito anche il piano industriale relativo agli impiegati, respingendo la logica di una discussione in due tempi.

La Whirlpool ha dato alcune risposte già nell’incontro di ieri, mentre ad altre domande si è riservata di rispondere nel prossimo incontro, previsto per il 5 maggio prossimo. In particolare ha rinviato la discussione sulle dinamiche del mercato, sulla sostenibilità di None e Carinaro. Su Fabriano l’azienda ha chiarito che la maggior parte degli investimenti previsti saranno realizzati sullo stabilimento di Melano dove è prevista l’allocazione di tutte le produzioni dei piani cottura in Europa e quella dei prodotti speciali. Riguardo la ricerca e sviluppo, l’azienda ha confermato i 150 esuberi tra None, Cassinetta e Fabriano, escludendo il coinvolgimento nei centri satellite delle fabbriche.