Il Tas assolve Magnini: via la squalifica per doping

Come se avessi vinto un Mondiale”. La definisce così Filippo Magnini, due volte campione del mondo nei 100 stile libero, la piena assoluzione dalle accuse di doping, arrivata con la sentenza del Tas. Inizialmente scagionato, l'ex campione era stato poi condannato dal Tna2, in quanto ritenuto colpevole di aver violato l'articolo 2.2 del codice Wada, relativo all'uso o al tentato uso delle sostanze dopanti (che per la Wada costituisce sostanzialmente la stessa cosa, in quanto considerata sempre la prima opzione): “Penso che se scendessi oggi in acqua, farei il record del mondo – ha detto Magnini a LaPresse -. Quando il mio avvocato mi ha chiamato per darmi la notizia dell'assoluzione, sono esploso di gioia. Ho iniziato a chiamare tutti. Non posso essere più felice, dopo un'assurda battaglia durata tre anni. Da questa vicenda voglio lanciare un messaggio a tutti, quello di non mollare mai, nemmeno di un centimetro. A me hanno sempre insegnato così”.

Il processo

Finisce un incubo durato tre lunghi anni per Filippo Magnini, finito sotto accusa assieme a Michele Santucci e squalificato dal Tna per 4 anni nell'ambito dell'inchiesta che ha coinvolto il nutrizionista Guido Porcellini, squalificato a sua volta per 30 anni. La condanna, in primo e in secondo grado, era arrivata in quanto il campione era stato accusato di aver tentato di usare delle sostanze dopanti che, come detto, per la Wada è come averlo assunto. Una sostanza mai citata e, per l'appunto, nessun test svolto su Magnini ne aveva mai trovato traccia. Ora, con l'assoluzione, il verdetto che stabilisce il fatto come mai avvenuto: “Ho vinto – ha scritto l'ex atleta sui suoi social -. Il Tas mi ha assolto in pieno da ogni tipo di accusa. È sempre stato così, le gare le ho sempre vinte negli ultimi metri. Mi hanno insegnato a non mollare mai. Sono sempre stato un atleta e una persona corretta. Tremo dalla gioia”.