San Giovanni Bosco: padre e maestro della gioventù

San Giovanni Bosco. Foto © Vatican News

Parlare, o per meglio scrivere su Giovanni Melchiorre Bosco (1815-1888) significa pensare ai giovani, tutta la sua vita, da sacerdote, scrittore, educatore, tutte le energie e il tempo, egli, l’ha dedicato ai ragazzi e alle ragazze. Era nato ai Becchi, una zona di Morialdo, frazione di Castelnuovo di Asti, il 16 agosto 1815, ribattezzato dopo la sua morte in Castelnuovo don Bosco, erano gli anni che il Piemonte apparteneva al regno Sabaudo e che vedeva la nostra penisola ancora da unire.

Don Bosco, come lo chiamava la gente, venne ordinato sacerdote il 5 giugno 1841 e ben presto capì che doveva occuparsi, soprattutto e prevalentemente di tutti quei giovani disagiati e abbandonati che girovagavano per la città di Torino: iniziò così a radunare i piccoli spazzacamini e gli ex detenuti, nella chiesa di S. Francesco. Solamente cinque anni dopo, trovò un posto stabile, a Valdocco, uno storico rione del capoluogo piemontese. Nel 1854 fondando al Congregazione religiosa disse: “La Madonna vuole che formiano una Società. Ho deciso ci chiameremo Salesiani. Mettiamoci sotto la protezione di S. Francesco di Sales”.

Don Bosco seguiva i giovani anche nei cantieri e nei luoghi di lavoro, accorgendosi che gran parte di loro venivano sfruttati e quanti erano ancora apprendisti, venivano impiegati e utilizzati come servi e sguatteri, decise allora facendosi aiutare da artigiani adulti, di aprire laboratori, così da insegnare ai ragazzi destinati a fare niente e a vivere di piccoli espedienti, un mestiere specializzato. Istituì scuole, orfanotrofi e organizzazioni per fornire istruzione e sostegno ai ragazzi, soprattutto a quelli provenienti da contesti poveri o da famiglie con problemi.

Giovanni Bosco fondò la congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, conosciute comunemente come Suore Salesiane, insieme a Santa Maria Domenica Mazzarello (1837-1881). Questa congregazione religiosa venne fondata nel 1872, con l’obiettivo di fornire un’educazione cristiana e una formazione professionale alle ragazze, seguendo gli stessi principi educativi dei Salesiani per i giovani maschi.

Ma, la figura di S. Giovanni Bosco entra di diritto nella pedagogia, quella più semplice e naturale, a lui si deve il cosiddetto “Sistema Preventivo”: un nuovo sistema di educazione per i giovani che si basa sulla Ragione, la Religione e l’Amore. I ragazzi dovevano essere istruiti attraverso l’uso della ragione cioè l’educazione intellettuale e la formazione professionale, la religione che include l’educazione spirituale e morale, l’affetto inteso come amore, gentilezza e attenzione personale, piuttosto che farli crescere con le intimidazioni e soprattutto le punizioni.

Giovanni Bosco morì il 31 gennaio del 1888, a soli 72 anni e venne proclamato santo il 1° aprile del 1934 da Papa Pio XI (1922-1934), mentre Giovanni Paolo II conferì al santo il titolo di “Padre, Maestro e Amico dei Giovani”, una giusta e meritata riconoscenza per chi ha spesso tutta la sua esistenza verso i ragazzi più emarginati della società del XIX secolo.