Londra fa cassa sugli immigrati: niente cure per chi non ha il passaporto

La sanità britannica è in crisi per la mancanza di fondi. Davanti all’inevitabile aumento del costo di molte prestazioni sanitarie, alcuni parlamentari hanno deciso bene di tagliare le spese … sulla pelle dei migranti. Per la precisione, hanno avanzato al Governo un piano per limitare le cure mediche agli immigrati che non potranno accedere alla sanità se non sono in possesso di passaporto. La motivazione, spiegano i parlamentari, è semplice:  meglio mettere al primo posto i cittadini britannici.

Il piano, riportato oggi dalla Stampa, è stato pensato per contenere i costi del Sistema sanitario nazionale colpendo i cosiddetti “turisti del welfare”. Secondo il Guardian, infatti, il più alto funzionario del ministero della Sanità, Chris Wormald, avrebbe ventilato l’ipotesi di “subordinare l’accesso alle cure alla presentazione di un documento d’identità”.

L’idea non è nuova. Nel Regno Unito ci sono già alcune strutture, come l’ospedale di Peterborough, che la applicano. Nella cittadina del Cambridgeshire questa misura è stata avviata quando l’area venne presa d’assalto dagli immigrati dell’Europa dell’Est in cerca non dell’oro, ma di medicine e cure appropriate. Adesso il ministero della Salute starebbe valutando se “estendere lo schema Cambridgeshire a tutti gli ospedali del Regno Unito”. La salute (un tempo) era un diritto per tutti. Adesso serve il passaporto.