Bangladesh, cattolici minacciati e in fuga da Lokhipur

Sono quasi duemila i cattolici che in questi giorni vivono nella paura. La polizia locale ha ritrovato il cadavere di Rimon Miah, un giovane musulmano. Il ritrovamento è avvenuto a Meghatila Punji, nel distretto di Moulvibazar, nei pressi della parrocchia di Lokipur, della diocesi di Khulna. La vittima, residente in un villaggio vicino, aveva diversi precedenti penali. Dopo il ritrovamento del cadavere del 25enne, i parenti hanno organizzato una protesta a Kulaura, un sotto-distretto locale, incitando all’odio nei confronti della popolazione indigena, cristiana al 98%, che vive coltivando palme di betel.

Le minacce dei musulmani

Alcuni leader cristiani del luogo hanno informato la polizia delle minacce ricevute dai musulmani. “Abbiamo sentito – racconta Bably Bably Talang – che durante le proteste hanno dichiarato: ‘I cristiani hanno ucciso uno dei nostri, noi uccideremo 10 dei loro'”. Talang, segretaria generale di Kuboraz, un’organizzazione per lo sviluppo che lavora a stretto contatto con le popolazioni indigene, dichiara: “La nostra gente vive giorni di paura, molti uomini hanno lasciato il villaggio per paura di essere arrestati dalla polizia. Potremmo essere attaccati dai musulmani in ogni momento”. Inoltre, alcune persone non del luogo hanno impedito l’acquisto delle foglie di betel nei villaggi.

I cristiani: “Vogliamo sicurezza”

Arun Sangma, un cattolico del luogo, dice: “Non sappiamo chi ha ucciso Rimon Miah, lui era un criminale e aveva molti nemici. Non sappiamo nulla ma abbiamo ricevuto le minacce dei suoi parenti. Stiamo passando giorni nella paura. Verremo attaccati. Vogliamo sicurezza”. Nel frattempo, nella stazione di polizia è stata aperta un’indagine contro ignoti risalire all’omicida del giovane 25enne.

Nirmol Rozario, presidente dell’Associazione cristiana del Bangladesh, racconta: “Ho chiesto all’ufficiale responsabile della stazione di polizia di Kulaura di non arrestare cristiani innocenti. Esigo che da parte della polizia locale venga condotta un’indagine imparziale sull’uccisione di Rimon Miah affinchè sia resa giustizia alla vittima. Chiedo inoltre sicurezza per i cristiani di quella zona per evitare qualsiasi tipo di violenza settaria”.

Le autorità: “Non c’è nulla da temere”

Md Shamsuddoha, ufficiale responsabile della stazione di polizia di Kulaura, afferma che le indagini sono in corso. “Non c’è nulla da temere per i cristiani locali, dal momento che solo i colpevoli dovranno affrontare l’azione delle autorità a indagine conclusa”, afferma sicuro. Tuttavia, le violenze settarie nei confronti delle minoranze religiose sono molto comuni in Bangladesh. I cristiani sono solo lo 0,4% degli oltre 160 milioni abitanti del Paese a maggioranza musulmana.