Dall’Irlanda alla Terra Santa, viaggio lungo la linea di San Michele

Michael “Chi è come Dio?” questo il significato del nome, nella Scrittura l’Arcangelo Michele è citato tre volte, nei seguenti libri: Daniele, Zaccaria e Giuda, viene indicato quale capo degli Angeli e guardiano d’Israele il popolo dell’Altissimo. Nel Nuovo Testamento si parla di lui nel libro dell’ Apocalisse che narra la lotta in cielo tra angeli ribelli e quelli fedeli a Dio, il drago a sette teste sarebbe il diavolo.

Sulla via dell’arcangelo Michele

Al Principe degli Angeli, sono soliti rivolgersi gli esorcisti, proprio perché ha lottato contro Satana, il suo compito è appunto proteggere gli uomini dagli attacchi del serpente antico, infatti è raffigurato sempre con la spada che colpisce il maligno, come un valoroso guerriero.
Possiamo noi seguire i passi di San Michele? Esiste proprio geograficamente un percorso che mette in collegamento sette santuari come fossero dei punti in geometria che uniti formano una retta, dedicati al nostro Arcangelo e guardando la cartina questa realtà ci stupisce, proprio per questa singolare linea sembra il caso definirla misteriosa. Altra osservazione incredibile è che essa si trova con un allineamento esatto con il tramonto del sole nel giorno del Solstizio di Estate.

san michele

Skellig Michael

Scopriamo le terre protagoniste di tale itinerario. Il primo santuario è Skellig Michael che tradotto vuol dire “Roccia di Michele” è un piccolo isolotto irlandese che quando vi è la bassa marea si unisce alla terraferma, il monastero è poco accessibile, risalente al 588 un luogo spartano, che sottolinea il rigore degli asceti tipico dei primi monaci cristiani, nel 1996 è stato riconosciuto patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

St. Michael’s Mount

Segue il santuario britannico a St. Michael’s Mount. Scendiamo al bellissimo santuario di Mont Saint Michel, situato sulla costa della Normandia, il panorama lo rendono meta per molti visitatori, anche questo è dal 1979 patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Sulla via Francigena

Seguono i santuari italiani: la Sacra di San Michele in Val di Susa (Piemonte), si tratta di un’abbazia realizzata verso l’anno mille, in seguito i monaci benedettini l’hanno ampliata per ospitare i pellegrini che giungevano dalla via Francigena. Arriviamo, a Monte Sant’Angelo nel Gargano in Puglia, il santuario è sorto subito dopo la prima apparizione di San Michele a San Lorenzo Maiorano, l’Arcangelo è apparso al vescovo spiegando che la grotta è miracolosa, per cui il fedele che entra potrà ricevere il perdono dei peccati, si tratta di uno dei santuari più noti che richiama numerosi pellegrini provenienti dall’intera Europa, dal 2011 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Grecia e Terra Santa

Si prosegue per il Monastero di S. Michele in Grecia, mentre l’ultima meta è la meravigliosa Terra Santa “dove scorre latte e miele” presso il Monastero di Monte Carmelo con il Santuario Stella Maris ad Haifa, il luogo era già venerato anche dagli ebrei. Un altro dettaglio che accresce il nostro stupore è scoprire che i santuari europei di tale retta, distano tra loro 1000 km. In effetti a leggere la storia dei luoghi prescelti, sembra che tutto l’itinerario sia dettato direttamente dallo stesso Arcangelo. Durante il Medioevo questa Via Sancti Michaelis era di uguale valore ad altri famosi pellegrinaggi come quello di Gerusalemme e di Santiago de Compostela. Non sembra essere casuale questa “ley-line” detta pure “Linea Michelita” sembra piuttosto un vero e proprio cammino spirituale che unisce i luoghi sacri, con un forte simbolismo.

La preghiera di Leone XIII

Un disegno divino forse? Non è facile dare una spiegazione per così dire mistica di questo allineamento geografico, un dato però lo abbiamo, vale a dire il viaggio suggestivo dell’Arcangelo inizia dall’Irlanda e termina in Israele. Sarebbe necessario oggi, riprendere la preghiera speciale che Leone XIII aveva scritto e faceva recitare in tutte le chiese dopo la Santa Messa: “Sancte Michaël Arcangele, defende nos in proelio, contra nequitias et insidias diaboli esto presidium; imperet illi Deus, supplices deprecamur; tuque, princeps militiae coelestis, satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute, in infernum detrude”. Amen.