Fassina contro Renzi: “Subalterno al liberismo, ci riporta indietro di 30 anni”

“Un Renzi così subalterno alla dottrina liberista, ci trascina indietro di 30 anni”: solo le parole di Stefano Fassina esponente delle minoranze del Pd, in un’intervista ad Avvenire. “Ho ascoltato la conferenza stampa di Renzi – ha spiegato il politico dem al quotidiano – I suoi chiarimenti sull’applicabilità del Jobs Act agli statali: c’è un livello di improvvisazione e di demagogia preoccupante, molto preoccupante”.

Lancia un allarme ben preciso, Fassina, quando dice: “Gli interventi degli ultimi mesi sul lavoro e sulla politica economica non produrranno i risultati attesi”. Poi rassicura: malgrado la situazione giudicata complessa, non ci saranno ripercussioni sull’elezione del capo dello Stato. Se si troverà un candidato “autorevole”, spiega il politico, “il Pd sarà granitico”. Ma la linea Renzi non va e le conseguenze dei suoi errori sono emerse nel voto in Emilia Romagna: “lì – sottolinea – abbiamo perso 700mila voti rispetto alle europee del 25 maggio. Le conseguenze arriveranno sul terreno dell’economia: le scelte del governo aggraveranno le condizioni dell’economia, del lavoro e del debito pubblico”.

Poi, il leader della minoranza Pd, affonda sui progetti di riforme del governo Renzi e, in particolare, sul Job Act: “servono correzioni profonde e servono in fretta – dice Fassina – bisogna cambiare rotta altrimenti quelle potenzialità che l’Italia ha verranno vanificate. Renzi cambi o l’Italia non ce la fa”. Anche per quanto riguarda i rapporti con la Ue per Fassina serve una “correzione radicale”: “La presidenza italiana ha girato a vuoto così concentrata su una generica richiesta di flessibilità e così incapace di rendere esplicita l’insostenibilità della politica economica Ue”.

“Ora – conclude Fassina – è vitale guardare in faccia la realtà: chiudiamo l’anno in recessione e, se non si cambia radicalmente rotta, il 2015 prossimo sarà ancora un anno di stagnazione. Capisco che la bacchetta magica non c’è: ma ora mi aspetterei un discorso di verità che ancora non c’è. E una nuova collaborazione con tutte le energie del Pd”.
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