Tre caratteristiche per un mondo più a misura dei ragazzi con autismo

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© Peter Burdon su Unsplash

I valori della Costituzione “li ho letti negli occhi e nei sorrisi dei ragazzi con autismo che lavorano con entusiasmo a PizzAut. Promossa da un gruppo di sognatori, che cambiano la realtà.” Quelle che ho appena citato sono le parole del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, nel suo discorso di fine anno, ha parlato di Autismo: poteva parlare di qualsiasi altra cosa e invece ha parlato di Autismo. Un riconoscimento importantissimo per i ragazzi e per le famiglie impegnate tutti i santi giorni per costruire un mondo a loro misura, più inclusivo, più amichevole, in generale semplicemente più buono.

Più inclusivo: partendo dalla scuola, dall’atteggiamento delle maestre, non solo quelle di sostegno, dalla collaborazione con i genitori, dall’ascolto dei genitori. Passando poi agli ambienti di lavoro, alla disponibilità dei datori di lavoro di conoscere le persone con disabilità, di dargli una possibilità non solo perché sono obbligati a farlo. Ai colleghi che siano pazienti con i nostri ragazzi, che abbiano voglia di aiutarli.

Più amichevole: partendo dagli ambienti sportivi, che diano la possibilità di fare sport anche ai nostri ragazzi, che si crei un vero gruppo di amici, che non sia solo competizione. Passando per il giornalaio, il negozio di alimentari, di abbigliamento. Il mio bambino (autistico 12 anni), ad esempio, al mattino va dal panettiere a prendere la focaccia. È una cosa normale? No, vi assicuro che è una cosa eccezionale, quasi da piangere per la gioia. E non vi dico che lavoro c’è dietro a questo “prendere la focaccia al mattino”.

Più buono: imparare a conoscere le famiglie con figli che hanno una disabilità, cercando di mettersi nei loro panni, dare una mano nel limite del possibile, anche solo un’ora alla settimana. Si può fare? Io penso di sì.

Spesso mi rendo conto di dire le stesse cose ma, come dice una mia amica, “a furia di buttare acqua sui muri, alla fine rimane attaccato qualcosa”. E io di questo ne sono certa, certissima. Quindi dobbiamo continuare a sognare che, prima o poi, i sogni si avvereranno.