Spostate in avanti le lancette dell'orologio dell'Apocalisse

Le lancette dell'orologio dell'Apocalisse sono state spostate avanti a 100 secondi alla mezzanotte contro i due minuti del 2019. A deciderlo, non certo un gruppo di sprovveduti, ma la Federazione degli scienziati atomici, a cui concorrono anche 13 premi Nobel.

L'Orologio dell'apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è una iniziativa ideata nel 1947 dagli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell'Università di Chicago che consiste in un orologio metaforico che misura il pericolo di una ipotetica fine del mondo a cui l'umanità è sottoposta. Il pericolo viene quantificato tramite la metafora di un orologio simbolico la cui mezzanotte simboleggia la fine del mondo mentre i minuti precedenti rappresentano la distanza ipotetica da tale evento. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all'umanità, come attualmente i cambiamenti climatici. Al momento della sua creazione, durante la guerra fredda, l'orologio fu impostato a sette minuti dalla mezzanotte; da allora, le lancette sono state spostate 22 volte. La massima vicinanza alla mezzanotte è stata raggiunta lo scorso 23 gennaio 2020, con appena 100 secondi. Precedentemente la distanza minima era stata due minuti, raggiunta due volte: una tra il 1953 e il 1960 e una nel 2018; la massima lontananza è stata di 17 minuti, tra il 1991 (trattati Start) e il 1995.

Le motivazioni

le motivazioni della decisione del nuovo preoccupante record sono state date nella conferenza stampa internazionale annuale del Bulletin of the Atomic Scientists a New York giovedì scorso. “L'umanità – esordisce il Bullettin – continua ad affrontare due pericoli esistenziali simultanei – la guerra nucleare e i cambiamenti climatici – che sono aggravati da un moltiplicatore di minacce, tra cui la guerra informatica che compromette la capacità della società di rispondere. La situazione della sicurezza internazionale è terribile, non solo perché esistono queste minacce, ma perché i leader mondiali hanno permesso alle infrastrutture politiche internazionali di gestirle ed eroderle. Sul piano nucleare, i leader nazionali hanno concluso o minato diversi importanti trattati e negoziati sul controllo degli armamenti durante l'ultimo anno, creando un ambiente favorevole a una rinnovata corsa agli armamenti nucleari, alla proliferazione delle armi nucleari e all'abbattimento delle barriere alla guerra nucleare. I conflitti politici relativi ai programmi nucleari in Iran e in Corea del Nord rimangono irrisolti e, semmai, stanno peggiorando. La cooperazione Usa-Russia sul controllo degli armamenti e sul disarmo è quasi inesistente”.

Cambiamenti climatici

“La consapevolezza pubblica della crisi climatica è cresciuta nel corso del 2019, in gran parte a causa delle proteste di massa da parte dei giovani di tutto il mondo” evidenzia il Bullettin. “Al contempo, l'azione governativa sui cambiamenti climatici non è ancora all'altezza della sfida da affrontare. Alle riunioni del clima delle Nazioni Unite dell'anno scorso, i delegati nazionali hanno tenuto discorsi eccellenti ma hanno presentato pochi piani concreti per limitare ulteriormente le emissioni di biossido di carbonio che stanno sconvolgendo il clima terrestre. Questa limitata risposta politica arrivò durante un anno in cui gli effetti dei cambiamenti climatici causati dall'uomo furono manifestati da uno degli anni più caldi mai registrati, da estesi incendi e dallo scioglimento più rapido del previsto del ghiaccio glaciale. La continua corruzione dell'ecosfera dell'informazione da cui dipendono la democrazia e il processo decisionale pubblico ha accentuato le minacce nucleari e climatiche”. Poi, un affondo alla politica e nello specifico al neo presidente Usa Donald Trump: “Negli ultimi due anni, abbiamo visto leader influenti denigrare e scartare i metodi più efficaci per affrontare minacce complesse – accordi internazionali con forti regimi di verifica – a favore dei loro interessi ristretti e del guadagno politico interno. Minando gli approcci cooperativi, basati sulla scienza e sulla legge per gestire le minacce più urgenti per l'umanità, questi leader hanno contribuito a creare una situazione che, se non affrontata, porterà alla catastrofe“. “Prima – conclude – piuttosto che dopo”. Tra soli 100 secondi!