I CAPITOLINI OSPITANO “LA SPINA. DALL’AGRO VATICANO A VIA DELLA CONCILIAZIONE”

Nell’anno in cui gli occhi di tutti sono puntati su San Pietro e i piedi di tanti pellegrini attraversano via della Conciliazione, l’esposizione “La spina. Dall’Agro Vaticano a Via della Conciliazione” promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura e curata da Laura Petacco e Claudio Parisi Presicce – propone un viaggio a ritroso nel tempo nei luoghi che conducono alla Basilica di San Pietro, raccontandone le profonde trasformazioni dall’antichità fino al Giubileo del 1950, anno in cui ne venne completato l’arredo urbano.

La mostra, ai musei capitolini fino al 20 novembre, rievoca luoghi che non esistono più ma che sono stati a lungo custodi della memoria degli avvenimenti storici che hanno portato alla strutturazione di Roma quale è oggi, capitale dello stato e, allo stesso tempo, centro simbolico della cristianità. Il filo conduttore della mostra è la Spina nel doppio significato di toponimo derivante dalla forma allungata dell’isolato rinascimentale, oggi scomparso, e di “corpo estraneo” che, con le demolizioni, di fatto è stato estratto dal tessuto connettivo della città.

La demolizione della Spina dei Borghi e l’apertura di via della Conciliazione hanno lasciato una traccia tangibile nella Roma moderna del superamento del dissidio tra Stato e Chiesa, grazie ai Patti Lateranensi, modificando la visuale del Vaticano anche sotto il profilo simbolico.

A una prima contestualizzazione topografica dell’area, per mezzo di cartografie storiche e audiovisive, seguirà il racconto delle fasi di vita e occupazione dei luoghi, dapprima attraverso reperti archeologici e a seguire tramite opere d‘arte, frammenti di affreschi staccati, vedute a stampa, dipinti e fotografie, organizzati in tre grandi sezioni: Prima della Spina; la Spina dei Borghi; Cavare la “Spina” a San Pietro.