Il presidente Kuczynski si è dimesso

Si è concluso un giorno prima del voto d'impeachment il mandato di Pedro Pablo Kuczynski come presidente del Perù: il leader di Peruviani per il cambiamento (Ppk), in carica dal 28 luglio 2016, si è infatti dimesso dopo lo scandalo che ha travolto la sua presidenza, esploso a seguito dell'accusa di corruzione rivolte in merito ai rapporti intercorsi fra lui e la multinazionale brasiliana Odebrecht e, nondimeno, dopo la diffusione di alcuni video nei quali sarebbero mostrate facilitazioni concesse dal governo ai deputati dell'opposizione che avrebbero deciso di non votare per la destituzione del Capo di Stato. Lo scalpore suscitato da queste rivelazioni è stato notevole, tanto da spingere anche alcuni dei fedelissimi di Kuczynski a richiedere a gran voce le sue dimissioni: tra questi, il segretario del Ppk, Salvador Heresi, e il ministro per l'Urbanistica, Carlos Bruce.

Il discorso alla Nazione

“Di fronte a questa situazione che mi fa apparire ingiustamente colpevole – ha detto il presidente in un messaggio rivolto alla Nazione e trasmesso in diretta televisiva – penso che la cosa migliore da fare per il Paese sia lasciare il mio posto”. Kuczynski ha ribadito di aver sempre svolto il suo compito onestamente. I video erano stati registrati in modo anonimo e recapitati al deputato Moises Mamani, di Fuerza Popular, il partito fujimorista, che conta con il principale gruppo parlamentare. Se il Congresso accetterà le dimissioni, gli subentrerà il vice Martin Vizcarra.

I due tentati impeachement

Secondo alcune rivelazioni raccolte dalla giustizia brasiliana, Kuczynski avrebbe beneficiato di quasi 5 milioni di dollari da parte della Odebrecht, versati in seguito a diversi lavori svolti come consigliere finanziario tra il 2001 e il 2006, ovvero nel periodo in cui il futuro presidente svolgeva la mansione di ministro sotto il capo di Stato Alejandro Toledo. Già nel mese di dicembre, Kuczynski era stato sottoposto a un primo voto di impeachment da parte del Parlamento, volto a ottenere la dichiarazione di “moralmente incapace” relativa al ruolo di presidente. La mozione per l'impeachement, però, si era risolta con un nulla di fatto in quanto solo 78 erano stati i sì (sugli 87 necessari) fra i deputati. Kuczynski aveva anche concesso la grazia a un altro ex presidente, Alberto Fujimori, gesto che aveva incontrato non pochi dissensi: avevano sostenuto che la grazia fosse stata concessa come parte di un accordo tra il governo e una fazione “dissidente” del principale partito di opposizione peruviano: sembra che l’accordo si basasse sulla concessione della grazia in cambio di un voto contrario all’impeachment. Ad ogni modo la decisione del presidente aveva portato a enormi proteste di piazza.