Italiani uccisi a New York: i pm di Roma avviano un’indagine

Il procedimento è stato aperto a carico di ignoti. Si procede per il reato di morte come conseguenza di altro reato e violazione della legge sugli stupefacenti

I pm di Roma hanno aperto un’indagine in relazione al caso della morte dei due ragazzi italiani avvenuta a New York lo scorso 10 agosto. Il procedimento avviato a piazzale Clodio, coordinato dal sostituto Gianfederica Dito, è al momento contro ignoti. Si procede per il reato di morte come conseguenza di altro reato e violazione della legge sugli stupefacenti. Nell’incartamento finiranno anche i risultati delle autopsie svolte negli Usa.

Cosa è successo

Lo scorso 10 agosto due italiani, soci in affari, sono stati trovati morti in un appartamento in affitto a New York, nel Queen’s. In base alle prime indagini, la polizia della Grande Mela ha escluso l’omicidio e secondo il Daily News, che ha citato fonti sempre della polizia, il sospetto è che siano morti per overdose. I due giovani si chiamavano Luca Nogaris e Alessio Picelli, rispettivamente di 38 e 48 anni, entrambi residenti a Rovigo.

Il media newyorkese ha riportato che la polizia ha riferito di aver trovato vicino ai corpi dei due ragazzi accessori legati a sostanze stupefacenti, ma è stata disposta l’autopsia per accertare le reali cause della morte. Nogaris e Picelli erano partiti un mese fa per New York, ufficialmente per una vacanza. In realtà, assieme ad un terzo amico, che li aveva raggiunti nella metropoli statunitense, volevano anche studiare sul posto il progetto di ristrutturazione di una casa che gli era stato commissionato.