ASSE ISRAELE-GRAN BRETAGNA CONTRO I “MILITANTI ISLAMICI”

“Cooperare in modi pratici per fermare l’avanzata dei militanti islamici sia in Medio Oriente sia in Africa”. Questo il messaggio di Benyamin Netanyahu che oggi a Londra ha incontrato il suo omologo britannico David Cameron, nel corso di un vertice che ha confermato la sintonia fra i due sulla Siria (dove entrambi ritengono si possa combattere l’Isis, ma anche le forze governative del presidente Assad schierate sul fronte opposto). Ma anche le differenze sull’Iran, che di fatto Netanyahu – ostinatamente contrario all’accordo sul nucleare con Teheran, siglato dalla Gran Bretagna con le altre potenze del ‘5+1’ – ha posto, ancora una volta, sullo stesso piano del Califfato.

“Il Medio Oriente – ha sostenuto al riguardo entrando a Downing Street – si sta disintegrando sotto la pressione di due forze gemelle di militanti islamici: i militanti sunniti guidati dall’Isis e quelli sciiti guidati dall’Iran”. Parole su cui Cameron ha glissato, limitandosi ad assicurare che il Regno Unito “resta determinato nella difesa del diritto d’Israele a esistere e a difendersi”. L’incontro e’ stato turbato, ma senza incidenti di rilievo, dalla protesta di attivisti filo-palestinesi che invocavano l’arresto di Netanyahu per i “crimini di guerra” imputati a Israele nella Striscia di Gaza e dalla contromanifestazione di attivisti filo-sionisti.