#IOLEGGOPERCHE’: ROMA VERRA’ INVASA DAI MESSAGGERI DELLA LETTURA

Una vera e propria festa per contagiare tutti i cittadini con la lettura a Roma. Il calendario è ricco di eventi con protagonisti ad hoc: speciali messaggeri che distribuiranno ai non lettori volumi con cui cominciare a familiarizzare con il piacere delle pagine scritte. La capitale aderisce così all’iniziativa #ioleggoperchè, promossa dall’Aie in occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore che si svolgerà il prossimo 23 aprile. L’appuntamentò sarà su scala nazionale e toccherà anche Milano, Cosenza, Sassari e Vicenza, che organizzeranno eventi in piazza, coinvolgendo ben 29.737 “apostoli della lettura”, che distribuiranno 240mila libri in edizione speciale.

Dal Teatro Argentina, ai piccoli musei gratuiti, passando per i teatri di cintura, a Roma saranno coinvolti i luoghi principali della cultura. Gli eventi avranno luogo alla Casa del Jazz, al Macro e sulla scalinata del Campidoglio e vedranno come protagonisti testimonial d’eccezione: tra tutti Piero Angela, che sarà al museo napoleonico sabato prossimo per “Il Museo ci racconta”, uno spazio di lettura e visite guidate animate.
“Roma diventa la città dei lettori, sia di quelli che già leggono, sia soprattutto di quelli che non leggono”, ha spiegato l’assessore alla cultura e al turismo di Roma, Giovanna Marinelli, sottolineando che sono in programma “tante iniziative diffuse su tutta la città messe in campo non solo dall’amministrazione comunale e dall’Aie ma anche da tutte le grandi Istituzioni cittadine. Andremo dal Campidoglio a Tor Pignattara coinvolgendo le Biblioteche, l’Accademia d’Arte drammatica, l’Accademia di Santa Cecilia, il teatro di Roma”.

La caratteristica di questa iniziativa, ha spiegato Marino Sinibaldi, presidente del teatro di Roma, ruota intorno ad “una testimonianza virale della lettura. Al centro, infatti, c’è la distribuzione della lettura ai non lettori”. Si tratta, ha continuato, di un “trasferimento orizzontale, dal basso, dai lettori ai non lettori”, con l’intento di rilanciare anche a Roma “forme di partecipazione culturale”.