La Roma a Liverpool insegue il suo sogno

Ancora poche ore e poi sarà Liverpool-Roma. Una storia maledetta tra la Roma ed il club inglese. L'amarezza di quella Coppa Campioni persa in casa ai calci di rigore nel lontano 1984. Trentaquattro anni dopo, l'appuntamento si ripete. Liverpool e Roma sono legate da un filo sottilissimo e non solo per i milletrecento chilometri che separano la Città Eterna da quella inglese. Una storia lunga 34 anni, un'attesa infinita nel segno di una rivincita o di una conferma. La rivincita romanista per cancellare una notte di lacrime e amarezza, la conferma di chi a questa latitudini è abituato a vincere (cinque le Coppe Campioni vinte dagli inglesi). Tutto in una notte anzi, in due, compreso il ritorno del 2 maggio allo Stadio Olimpico, ma è innegabile che stasera il risuotato potrebbe indirizzare l'esito della sfida.

Ha ragione Jurgen Klopp che in conferenza ha esaltato Roma e Liverpool. “Molti pensavano che in semifinale ci sarebbero state City e Barcellona, invece ci siamo noi due e l'abbiamo meritato”. Rispetto per la Roma, come rispetto lo porta Di Francesco che sa di aver compiuto un miracolo ma che non si accontenta. Vede l'obiettivo finale a un passo. Tre partite per poter riscrivere la storia, una realtà scritta sull'erba perché la seminfiale romanista non è un sogno. Di Francesco è il primo a crederci e alza l'asticella. “Dobbiamo ambire alla finale, la vogliamo, con tanto rispetto per il LIverpool, ma anche convinti nei nostri mezzi che non sono pochi”.

L'atmosfera sarà caldissima, 50000 spettatori, Anfield esaurito in ogni ordine di posti, compresi i tremila romanisti che prenderanno posto nel settore ospiti. Lo hanno perfettamente capito i giallorossi già da ieri quando per la prima volta hanno imboccato il tunnel che dagli spogliatoi porta al terreno di gioco. This is Anfield. Qui si respira storia, le immagini di quelle Coppe già in bacheca e la voglia di riprendere al più presto il cammino. L'effetto Anfield si farà sentire, eccome. Fa freddo e piove, terreno scivoloso, non certo alleato di chi, come la Roma, predilige giocare palla a terra. Ma la Roma ci crede. Squadra serena, volti sorridenti tra i giallorossi che hanno preparato, come i loro avversari, la sfida nei minimi particolari. E saranno i particolari a deciderla, ma anche gli uomini. Salah, Manè, Firmino, davanti il Liverpool mette paura ma dietro balla il ballo del pallone, con un portiere insicuro. Dettagli inseriti nel contesto di una partita che il Liverpool imposterà subito d'attacco. Mettere pressione alla Roma che dal canto suo deve fare attenzione a non cadere nella trappola Anfield. Sarò un avvio infuocato, ventre a terra per gli uomini di Klopp vogliosi di indirizzarla da subito nella maniera a loro più congeniale. Ma la Roma, per effetto anche delle parole di Di Francesco, “dovrà essere brava a ripetere la prova contro il Barcellona e giocare bene entrambe le fasi. Non pensiamo a Salah che è un grande giocatore, ma a come fermare il Liverpool”, ha aggiunto ancora i tecnico romanista.

Un ricordo amaro da cancellare, una notte di rabbia che stasera Roma si augura di trasformare in un'arma letale per spezzare le ali del destino. In migliaia sotto la pioggia, sciarpa al collo e quel “voglio solo star con te” cantato ovunque per le vie della città dei Beatles. E' la Roma che sogna, che vuole continuare a farlo, che vuole prendere il volo per Kiev. La strada che porta in Ucraina è lunga, anzi no, centottanta minuti col cuore in gola, con l'entusiasmo a mille. Una luce che si staglia sopra la grigia LIverpool. Stanotte servono cuore e determinazione, serve tanta qualità in campo, serve metterci quel qualcosa in più coronare un sogno e non vederlo svanire all'alba, come il peggiore dei risvegli. Liverpool-Roma è già comincata. Il resto lo scopriremo stasera. Tra rivincita e conferma. Le porte di Anfield sono già aperte, gli spalti gremiti, le due squadre all'imbocco del sottopassaggio, la tensione che si taglia con un coltello. Il tedesco Frych con il fischietto in bocca. Ci siamo, tutto pronto, mancate solo voi. Liverpool e Roma, basta chiacchiere, fate il vostro gioco.