Tragedia Erasmus in Catalogna: il tribunale di Amposta riapre l’inchiesta

Il tribunale spagnolo di Amposta, in Catalogna, ha deciso di riaprire l‘inchiesta sull’incidente del bus Erasmus costato la vita nel marzo scorso a 13 studentesse, sette delle quali italiane, accettando il ricorso contro l’archiviazione disposta lo scorso novembre presentato dalle famiglie delle vittime. Un nuovo giudice istruttore dovrà procedere all‘interrogatorio dell’autista del bus, rimasto gravemente ferito nell’incidente, che non era stato sentito dal precedente magistrato.

L’archiviazione del caso decisa in ottobre dalla precedente gip aveva provocato le reazioni indignate delle famiglie delle vittime, che avevano fatto ricorso. Il magistrato aveva allora escluso che l’autista potesse avere avuto alcuna “responsabilità cosi grave da essere punita penalmente” e aveva rinviato le parti a un procedimento civile. La polizia catalana in precedenza aveva indicato come causa più probabile dell’incidente un colpo di sonno dell’autista. Il bus che aveva portato gli studenti Erasmus da Barcellona a Valencia per assistere alla tradizionale festa dei fuochi delle Fallas aveva fatto l’andata e ritorno in 24 ore viaggiando di notte.

Secondo quanto riportato dalla stampa spagnola, subito dopo l’incidente – avvenuto a Freginals sull’autostrada Valencia-Madrid – l’autista avrebbe ammesso con i soccorritori di essersi addormentato al volante. In una decisione datata 9 gennaio, il nuovo magistrato ha definito “essenziale” che l’autista venga sentito “senza ritardo” per valutare una “eventuale responsabilità penale”. Il nuovo gip ha ricordato fra l’altro, riferisce Efe, che in diverse sentenze la sonnolenza al volante è stata considerata in Spagna “conducta temeraria” (“guida temeraria”).