Iran: sale numero morti in incendio nel carcere di Evin. Raisi incolpa Biden

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha accusato l'omologo americano Joe Biden di sostenere "il caos" in Iran per i suoi commenti riguardo alle proteste in corso da oltre un mese nel Paese

E’ salito a otto – da quattro iniziali – il numero di detenuti morti nell’incendio scoppiato tra venerdì notte e sabato mattina nel carcere iraniano di Evin, secondo il nuovo bilancio fornito dalle autorità giudiziarie. “Tutti i morti erano rapinatori condannati” ha detto la fonte dell’Afp.

Secondo quanto riportato da Skytg24, il rogo è scoppiato dopo una rivolta di detenuti che ha interessato la sezione 7 del carcere. I rivoltosi avrebbero dato fuoco a un deposito di vestiti, causando un rogo che è poi stato domato dai vigili del fuoco. Secondo una fonte, i detenuti ammutinati sono stati separati dagli altri, che sono rientrati nelle loro celle.

Il carcere di Alessia Piperno

Nella prigione di Teheran sono state rinchiuse centinaia di persone durante le proteste dopo la morte della giovane Mahsa Amin.

Secondo le ong per i diritti umani, nella prigione viene anche usata la tortura. “I prigionieri, compresi quelli politici, sono completamente indifesi”, ha detto Hadi Ghaemi, direttore del Centro per i diritti umani in Iran (CHRI) con sede a New York.

Nell’istituto di detenzione si trova anche Alessia Piperno, la ragazza italiana fermata il 28 settembre scorso nella capitale. Ieri la Farnesina in contratto con l’ambasciata italiana a Teheran ha detto che la giovane sta bene.

Alessia Piperno in due scatti del suo profilo Instagram

“Altri sei feriti sono in ospedale e sono in buone condizioni di salute”, hanno riferito le autorità iraniane, specificando che le famiglie dei detenuti morti sono state informate e i loro nomi saranno presto resi pubblici.

Intanto venerdì scorso la polizia ha sparato gas lacrimogeni anche contro le famiglie degli attivisti e degli studenti arrestati che si erano radunate intorno alla prigione preoccupate per la vita dei congiunti. La polizia ha inoltre bloccato le strade di accesso al carcere. 

Raisi: “Biden sostiene caos in Iran, non vuole diritti umani”

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha accusato l’omologo americano Joe Biden di sostenere “il caos” in Iran per i suoi commenti riguardo alle proteste in corso da oltre un mese nel Paese iniziate dopo la morte della 22enne Mahsa Amini in seguito all’arresto perché non portava il velo in modo corretto.

“I commenti del presidente americano in sostegno al caos, ai delitti e all’insicurezza in Iran hanno provato ancora una volta la falsità delle loro dichiarazioni a sostegno dei diritti umani, della sicurezza e della pace e dato significato alla definizione di Grande Male” per gli Usa, ha affermato Raisi, come riporta Tasnim, in reazione ai commenti di Biden.

Stati Uniti sono lieti di vedere “problemi e insicurezza” in Iran, ha aggiunto il presidente iraniano commentando, durante una riunione del governo, il sostegno dell’Occidente alle proteste in corso.

“I nemici hanno cercato di gettare benzina sul fuoco del malcontento nella società iraniana”, ha affermato il presidente ultraconservatore, definendo gli Stati Uniti “il grande male” e sostenendo che gli Usa si arrabbiano quando vedono sviluppo e innovazione in Iran.

Domenica scorsa il presidente Usa aveva definito “opprimente” il governo iraniano commentando la reazione di Teheran alle proteste in corso.

Iran: “Se ci saranno sanzioni dell’Ue reagiremo”

“L’Iran reagirà in modo proporzionale e reciproco” se saranno adottate dall’Unione europea (Ue) sanzioni contro Teheran. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, come riporta Mehr, invitando Bruxelles ad avere un atteggiamento “ragionevole” con Teheran. “Impediamo loro di avere un comportamento irragionevole e intrusivo”, ha affermato Kanani riguardo alle sanzioni che l’Ue ha fatto sapere di volere imporre sull’Iran per la repressione delle dimostrazioni in corso.