Lara Comi indagata per finanziamento illecito

Si allarga la maxi inchiesta della Procura di Milano che sta coinvolgendo buona parte della classe politica della Lombardia. L'europarlamentare Lara Comi è indagata per finanziamento illecito. Sencondo l'accusa, lo scorso gennaio avrebbe ricevuto dall'imprenditore e presidente di Confindustria Lombarda, Marco Bonometti, 31mila euro. Per gli inquirenti la Omr holding, società di Bonometti, avrebbe emesso una fattura di 31 mila euro alla Premium consulting srl, in quest'ultima società figura tra i soci proprio l'eurodeputata. I soldi sarebbero stati versati in più tranche e taroccati sotto forma di consulenza, come pagamento di una tesi di laurea. Per chi indaga, invece, quel denaro sarebbe servito per finanziare illecitamente l'attività politica della Comi. Che si è difesa, dichiarando: “Accusa assurda, io continuerò a fare campagna elettorale”.

I politici coinvolti nell'inchiesta

Il nome della'europarlamentare di Forza Italia era già presente nelle carte che hanno portato all'emisssione di 43 misure cautelari, eseguite lo scorso 7 maggio. Tra i politici colpiti ci sono nomi di spicco come quello di Fabio Altitonante e Pietro Tatarella. Il fulcro del sistema illecito secondo l'attività di indagine è rappresentato dal politico Gioacchino Caianello. Tatarella e Altitonante sono stati definiti i ragazzi prodigio della politica lombarda: il primo è consigliere comunale a Milano e nella sua bio si legge: “Provengo da una famiglia semplice: papà falegname e mamma casalinga che mi hanno insegnato rispetto, umiltà e onestà. Tutti valori di cui vado fiero e sui quali ho pesato ogni mia singola decisione nella vita”. Altitonante, invece, è sottosegretario alla rigenerazione e sviluppo dell'area Expo di Regione Lobardia, scelto personalemente dal governatore Attilio Fontana. Il governatore della regione anche lui indagato per abuso d'ufficio.