Onu: “La Russia cancellata l’identità ucraina nei territori occupati”

Nelle scuole ucraine dei territori occupati, sono stati introdotti libri di testo che giustificano l'invasione da parte della Russia all' Ucraina, i bimbi indottrinati al patriottismo russo

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Foto di Edgar Winkler da Pixabay

Un rapporto dell’ONU, basato su numerose interviste, descrive gli sforzi della Russia nel modificare l’identità culturale e linguistica delle regioni occupate, con conseguenti violazioni dei diritti umani su vasta scala, incluse detenzioni arbitrarie e violenze.

Le azioni russe hanno colpito non solo coloro percepiti come minacce, ma anche chiunque si opponesse all’occupazione, con repressione delle proteste, limitazioni alla libertà di espressione e gravi restrizioni ai movimenti dei residenti. 

Onu: “Cancellata l’identità ucraina nei territori occupati dalla Russia”

Mosca ha introdotto nelle scuole ucraine dei territori occupati libri di testo che giustificano l’invasione del Paese ed ha ‘arruolato’ i bambini in gruppi giovanili per instillare in loro l’espressione russa del patriottismo. A denunciarlo è l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, secondo il quale nei territori occupati “si respira un clima di paura per le diffuse violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani con cui Mosca tenta di consolidare il suo controllo sulla popolazione”.

Le azioni della Federazione Russa hanno spezzato il tessuto sociale delle comunità e isolato gli individui, con conseguenze profonde e durature per la società ucraina nel suo complesso”, ha aggiunto Türk. Un rapporto Onu realizzato sulla base di oltre 2.300 interviste, descrive nel dettaglio gli sforzi della Russia per imporre la lingua, le leggi, i sistemi giudiziari e i programmi scolastici russi nelle regioni occupate.

“Dall’inizio del conflitto, le forze armate russe, agendo con diffusa impunità, hanno commesso violazioni su larga scala, tra cui detenzioni arbitrarie di civili, spesso accompagnate da torture e maltrattamenti, in alcuni casi equivalenti a sparizioni forzate” ha detto ancora Turk. Inoltre, mentre l’esercito russo inizialmente ha preso di mira coloro che erano percepiti come una minaccia per la sicurezza, in seguito ha allargato la rete a chiunque fosse contrario all’occupazione. Le forze russe hanno anche usato la forza per reprimere le proteste pacifiche, limitato la libertà di espressione, imposto severi controlli sui movimenti dei residenti e saccheggiato case e aziende. Le autorità di occupazione hanno interrotto le reti internet e reindirizzato i canali televisivi e radiofonici alle reti russe.

“L’obiettivo – dice Turk – è quello di sopprimere le espressioni della cultura e dell’identità ucraina”. Tali azioni hanno un impatto particolarmente grave sui bambini. Gli abitanti dei territori occupati sono stati costretti a prendere i passaporti russi. Coloro che si sono rifiutati sono stati sottoposti a restrizioni di movimento e sono stati gradualmente negati loro posti di lavoro nel settore pubblico, così come l’accesso all’assistenza sanitaria e alle prestazioni di sicurezza sociale.

Fonte: Ansa