La Scala, riparte la stagione artistica: in scena “Hansel und Gretel” di Humperdinck

Pausa estiva finita: a Milano si torna a teatro. E, ovviamente, si torna alla Scala pronta a riaprire i battenti il prossimo 2 settembre, proponendo al pubblico uno spettacolo letteralmente “da favola”: sul palco del massimo teatro italiano, infatti, verrà messa in scena l’opera del compositore tedesco Engelbert Humperdinck, ossia la rilettura della fiaba dei fratelli Grimm “Hansel und Gretel”, datata 1891 e presentata a Weimar nel 1893, con la direzione di un entusiasta Richard Strauss. La rappresentazione torna alla Scala addirittura dopo 58 anni (l’ultima volta nel 1959, con la direzione d’orchestra di Antonino Votto): sul palco del teatro milanese la portò, per la prima volta, nientemeno che Arturo Toscanini, nel 1902.

Humperdinck alla Scala

Insomma, un grande classico per l’avvio di questa nuova attesa stagione artistica, che ha richiesto un grosso lavoro da parte dei ragazzi dell’Accademia: tra omini di marzapane e case in cartone, l’opera di Humperdinck non vuole essere un prodotto da destinare a un pubblico infantile (o perlomeno non totalmente), racchiudendo in sé più di un riferimento al ruolo della contemporaneità calato appieno nella “realtà” della fiaba dei Grimm. Del resto, già di per sé i testi dei due scrittori tedeschi si costituiscono di riferimenti tutt’altro che lieti, nonostante si tratti di fiabe, al quale Engelbert e la librettista Adelheid Wette (sua sorella), non mancarono di attenersi, preservando l’aura cupa del romanticismo tedesco. E, in pieno rispetto della tradizione, la scenografia della Scala si costituirà di ambientazioni prevalentemente notturne ma puntellate di aspetti innovativi, affidati al lavoro dei 650 corsisti dell’Accademia. I temi saranno sempre gli stessi, dalla povertà alla fame: starà a loro far sì che, dopo 60 anni, riescano ancora a trasmettere le giuste emozioni e far apprendere i medesimi insegnamenti.

Con la sua carica di aspettative, l’opera di Humperdinck sarà rappresentata fino al 24 settembre, con la direzione di Marc Albrecht: “E’ un progetto temerario, molto complicato” ha spiegato Albrecht, perché anche se questa in Germania è considerata (a torto) semplicemente un’opera per bambini, richiede maturità e presenta una serie di difficoltà tecniche”.