Nei supermercati arrivano i grilli fritti in vendita

Croccanti con ricco aroma affumito”. La scritta sulla confezione sembra invitante. Lo è meno, forse, l'immagine sull'etichetta degli insetti fritti. Da lunedì scorso in 250 supermercati della catena Sainsbury's, in Inghilterra, sono in vendita grilli commestibili. Ogni bustina da 50 pezzi costa 1,50 sterline (circa 1,70 euro). Oltre a essere mangiati come snack, vengono indicati anche per corredare zuppe e insalate.

Gli argomenti per vendere

L'argomento che usa l'azienda produttrice è soprattutto quello ambientale. Viene considerato un cibo sostenibile, alternativo alla carne. L'allevamento di bestiame – affermano sulla base dell'opinione di alcuni scienziati – arreca un enorme impatto ambietale per via delle emissioni gas serra. Gli insetti, invece, possono essere allevati in grande quantità senza occupare spazi di terra significativi, e senza nemmeno dover consumare acqua e mangimi. C'è poi un'altra argomentazione che viene cavalcata, più strettamente alimentare: gli insetti hanno poche calorie e non hanno glutine. E cento grammi di prodotto contengono comunque 68 grammi di proteine, più della carne di manzo e di maiale.

Il via libera dell'Europa alla vendita di insetti

La libera circolazione di alcuni prodotti a base di insetti è libera in Europa dal primo gennaio 2018. La scelta è stata presaa dalla plenaria del Parlamento europeo che nell'ottobre 2015 ha approvato, con 359 voti a favore, 202 contrari e 127 astenuti, una proposta di regolamento Ue che semplifica le attuali procedure di autorizzazione alla commercializzazione, nell'Unione Europea, della “novel food“. Ma popoli abituati a una robusta e squisita tradizione alimentare come gli italiani, è difficile che possano abituarsi a questa innovazione a tavola. Non la pensa così Marco Ceriani, fondatore di Italbugs, una start-up che dal 2000 si occupa della ricerca, dello sviluppo e dell’attuazione di processi di allevamenti di insetti per l’alimentazione: “Il problema non si pone perché chi sdogana il cibo oggi sono gli chef. Il consumatore è cambiato e cambia molto in fretta”. Lecito dubitare, soprattutto a tavola gli italiani sono molto conservatori e sofisticati.