La Roma stecca a Graz, solo pari col Wolfsberger

La Roma prende un punto ma non decolla. Poco gioco e ancora meno idee. Va avanti con un gol di Spinazzola, piuttosto fortunoso, subisce nella ripresa il meritato pari austriaco. I padroni di casa hanno messo cuore e ardore, alla Roma non è bastato il miglior tasso tecnico. Troppi errori, troppe amnesie. Un primo tempo con la Roma che ottiene il massimo con il minimo sforzo, scandito da tante emozioni, un gol, quello del vantaggio firmato da Spinazzola, da un pizzico di sofferenza in alcuni tratti della prima frazione. Fonseca cambia molto pensando anche agli infortuni e al campionato. Tra i pali c'è Mirante, nella difesa a quattro Santon, Fazio, Mancini e Spinazzola. Davanti alla difesa Diawara e Cristante, tridente alle spalle di Kalinic con Zaniolo e Kluivert sugli esterni, Pastore trequartista. Il Wolfsberger (4-3-1-2) si affida a due punte velocissime, Niangbo e Weissman, il tuttofare Liendl alle loro spalle e un centrocampo muscolare dove spicca Leitgeb. Non male, almeno a temperamento, Schmid.

Minimo sforzo

Parte meglio la formazione di casa spinta dalla propria gente e il primo pericolo arriva a stretto giro con Mirante costretto ad uscire alla disperata su Niangbo dopo un corto retropassaggio di Santon. Sul piano tecnico non c'è partita, visto che il divario a livello di qualità è visibile, ma la Roma, come al solito, ci mette tanto del suo. Uscite sbagliate, disimpegni che a volte mettono i brividi, ma quando i giallorossi si accendono, la differenza si vede. Pastore, nello stretto e a giri ridotti, legge bene la gara, Kluivert e Zaniolo sono due frecce impressionanti, ma mancano sempre nell'ultimo giro di orologio. Kalinic si vede poco. Ma sono gli errori, giallorossi, a rischiare di fare la differenza. Gli austriaci pressano alto, togliendo in alcuni momenti il fiato ai guallorossi che vanno in sofferenza, sbagliando i disimpegni, innescando il facile controgioco austriaco. Così sale in cattedra Mirante che nel breve volgere di sessanta secondi spazza via due conclusioni mortifere di Ritzmaier e Niangbo. Colpa di un centrocampo che filtra poco e lascia spazio agli avversari. Ma quando accelera, la Roma fa vedere le cose che l'hanno fatta apprezzare in questo primo scorcio di stagione. Il vantaggio ariva prima della mezzora quando Spinazzola raccogli un angolo di Pastore, colpisce di testa e grazie ad un rimpallo fortunoso vede il pallone scivolare alle spalle di Kofler. Restano le amnesie romaniste, false ripartenze che per fortuna gli austriaci non sfruttano, complice un tasso tecnico assai modesto.

Pari meritato

In avvio di ripresa le cose non cambiano. Kokler chiude bene in due tempi su Zaniolo innescato da Kalinic e poi, il lampo austriaco. Che parte dal solito errore in fase di impostazione. Liendl sfrutta l'errore di Spinazzola in uscita e fa partire un sinistro a giro fantastico che si insacca sotto l'incrocio dei pali: 1-1 e tutto da rifare. Alla galleria degli errori si aggiunge anche Pastore che sciupa un controgioco e la partita rimane aperta. La qualità giallorossa non basta davanti al dinamismo e al furore dei padroni di casa con la Roma che continua a perdere palloni in quantità industriale. Lo capisce il settore romanista che si fa sentire e prova a scuotere i giallorossi. Qualche colpo proibito e la partita si infiamma. Quando la Roma si accende, sono sempre pericoli. Fazio la rimette in mezzo con i tempi giusti, Pastore di controbalzo di prima intenzione non riesce ad inquadrare la porta. Qualche lampo ma non è la vera Roma. E fino alla fine succede nulla. E finisce 1-1, un buon punto per i padroni di casa e tutto sommato anche per la Roma che rimane al comando del girone. Anche se la prestazione è da dimenticare.

Dalla Lavanttal Arena di Graz