Gran Premio del Brasile, tutti i segreti del circuito di San Paolo

La Formula 1 fa tappa in Brasile, più precisamente a San Paolo. Il circuito di Interlagos sarà lo sfondo della lotta tra Sebastian Vettel e Bottas che si sfideranno per il ruolo di vice-campione. Il titolo di vincitore del Mondiale Piloti e Costruttori, infatti, è già stato assegnato ad Hamilton e alla Mercedes. Vettel ha quindici punti di vantaggio e farà di tutto per restare davanti a Bottas. Nella classifica Costruttori, invece, è scontro aperto per il quinto e sesto posto. A contendersi la posizione ben 4 team: Williams (76 punti), Toro Rosso (53 punti), Renault (48 punti) e Haas (47punti).

Il circuito di Interlagos

Come riporta Sky Sport, il tracciato di San Paolo è un tracciato solitamente da medio/medio alto carico aerodinamico per via delle numerose curve presenti soprattutto nel secondo settore che però va anche ad esaltare le caratteristiche motoristiche delle vetture. Va segnalata la presenza di due lunghi rettilinei tra il primo e terzo settore, dove servirà generare velocità molto elevate non solo per minimizzare la perdita di tempo sul giro ma anche per riuscire ad essere efficienti nell'effettuare sorpassi in gara.

Il tracciato

Il circuito brasiliano si compone di tre rapidi cambi di direzione che seguono una frenata molto impegnativa. Il primo settore si conclude con un lungo rettilineo. Il secondo settore, invece, è quello più “tecnico”, dove è fondamentale avere tanto carico aerodinamico per essere precisi in inserimento e dove il grip meccanico e lo sfruttamento e la scelta ottimale degli pneumatici farà la differenza. Il terzo e ultimo tratto è quello in cui servirà avere non solo una buona velocità, ma anche un gran grip meccanico e una buona trazione in uscita dalla curva “Junçao”. 

Un circuito di montagna

Come in Messico, anche la pista di Interlagos è un tracciato di montagna, situato ad 800 metri sopra il livello del mare. Le auto, dunque, affronteranno, anche se in mondo minore, alcuni problematiche simili a quelle del Gran Premio disputato sul circuito dedicato ai fratelli Rodriguez. Tuttavia, il tracciato non sarà troppo impegnativo per le unità endotermiche, ma andrà a mettere sotto pressione i turbocompressori. Per compensare la perdita di potenza, stimata in circa 1,5% (ciò è dovuto alla rarefazione dell'aria), il gruppo turbocompressore dovrà girare ad una velocità maggiore di circa 2.000 giri/min. I consumi non saranno eccessivamente elevati con i team che non dovranno preoccuparsi troppo di risparmiare carburante durante l'arco della gara. 

Le gomme

Per questo penultima corsa, la Pirelli proporrà pneumatici SuperSoft, Soft e Medium. Tuttavia, in gara i team dovranno utilizzare obbligatoriamente un treno di soft o di medie. Su questo circuito le gomme sono soggette soprattutto ad elevate forze laterali e longitudinali, e ciò fa aumentare la temperatura della mescola che non ha mai troppo tempo di riposare. Il carico aerodinamico è mediamente alto, con eguali necessità di grip meccanico ed aerodinamico, il che comporta ulteriore sforzo per le gomme. I piloti hanno snobbato la gomma media: non è stata presa in considerazione da nessun team. Tutti hanno però optato per il solo treno obbligatorio.