Rappresentanti da 40 paesi in Marocco, per il Forum globale per la lotta al terrorismo

Oltre 120 partecipanti, provenienti da 40 paesi, si sono riuniti in questi giorni a Marrakesh per discutere su come fare fronte ai “combattenti stranieri” presenti nelle fila dello Stato islamico. Il Forum globale per la lotta al terrorismo (Gctf), durato due giorni, è stato organizzato da Marocco e Paesi Bassi: “Si tratta di una minaccia reale, dobbiamo affrontare la questione”, è stato il commento dal segretario del ministero degli Esteri marocchino Nacer Bourita in apertura di lavori.

Nata come una piattaforma politica informale, il Gctf è stata lanciata nel 2011 per promuovere il dialogo e la cooperazione nella lotta contro il terrorismo tra i suoi 30 membri fondatori. Le attività del Forum sono divisi in sei gruppi di lavoro su “Sahel”, “Corno d’Africa”, “Giustizia penale e Stato di diritto”, “Detenzione e Riabilitazione”, “Lotta contro l’estremismo violento” e “Combattenti terroristi stranieri”.

In apertura della riunione inaugurale, il segretario generale del ministero degli Affari esteri di Rabat, Bourita, ha sottolineato che il fenomeno dei combattenti terroristi stranieri ha recentemente “registrato un progresso senza precedenti e consente alle organizzazioni terroristiche di acquisire, importanti combattenti di varie nazionalità e armi sofisticate, oltre a cambiare gli obiettivi e le ambizioni di queste organizzazioni con la proclamazione degli Stati e la tendenza a estendere il loro controllo su vaste aree, che ha causato una grave minaccia per l’integrità territoriale e la sovranià di molti paesi in tutto il mondo”.

Il diplomatico di Rabat ha ricordato gli sforzi del Marocco per affrontare questo fenomeno attraverso una strategia nazionale globale e contro il terrorismo nelle sue varie manifestazioni, aggiungendo che “una tale strategia porta le istruzioni del re Mohammed VI per un approccio realistico basato su tre pilastri del buon governo e della sicurezza, adattando il quadro giuridico allo sviluppo del fenomeno del terrorismo, occupandosi però anche dell’insicurezza sociale attraverso lo sviluppo umano sostenibile, oltre agli sforzi in corso per preservare la identità e autentici valori religiosi e culturali”.

Bourita ha osservato che “il successo degli sforzi della comunità internazionale nella lotta contro il terrorismo dipende da una volontà di leale cooperazione tra i paesi di stretto coordinamento sulla base delle raccomandazioni del memorandum L’Aia-Marrakech sulla lotta contro i combattenti terroristi stranieri, sostenere le capacità dei membri di preservare la loro integrità territoriale, la sovranità nazionale e affrontare le tendenze separatiste”.