Antonio Caschetto: “Assisi, punto di riferimento per la cura del creato”

L'intervista di Interris.it ad Antonio Caschetto, coordinatore italiano del Movimento Laudato Sì, in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la custodia del creato

Antonio Caschetto. A destra: Foto di Elena Mozhvilo su Unsplash

“Il Tempo del Creato ha un significato universale. Davvero c’è urgenza che l’umanità si concentri sul senso della custodia di quanto Dio ci ha donato, prima che il collasso ambientale raggiunga livelli estremi”. È questo il messaggio che il vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, ha inviato, tramite la responsabile dell’ufficio per l’Ecumenismo e il dialogo, Marina Zola, nel corso della presentazione del programma di eventi organizzato dal Movimento Laudato Si’ in collaborazione con le Famiglie francescane, il Comune di Assisi, la Pro Civitate Christiana e il FAI. “Tutto questo tempo per noi credenti – ha proseguito – ha un’importanza singolare anche dal punto di vista della nostra spiritualità. Si tratta di lodare Dio e di lodarlo per i suoi doni, custodendoli. Questo ha un maestro singolare in San Francesco. Fu lui, con il suo Cantico di Frate Sole, a dire quanto Iddio vada lodato e quanto la creazione vada custodita. Il Papa ha annunciato su questo tema un altro documento nella linea della Laudato si’. Mi auguro – ha concluso monsignor Sorrentino – che anche questo documento porti l’impronta del Cantico”.

Il Tempo del Creato

Con la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, che si celebra il 1 settembre, si apre ufficialmente il mese dedicato al “Tempo del Creato” che quest’anno ha come tema “Che scorrano la giustizia e la pace”, come annunciato da Papa Francesco nel messaggio inviato per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato. “Uniamo le nostre mani e compiamo passi coraggiosi affinché la giustizia e la pace scorrano in tutta la Terra. Come possiamo contribuire al fiume potente della giustizia e della pace in questo Tempo del Creato? Cosa possiamo fare noi, soprattutto come Chiese cristiane, per risanare la nostra casa comune in modo che torni a pullulare di vita? Dobbiamo decidere di trasformare i nostri cuori, i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società – ha detto il Pontefice nel suo messaggio -. In questo Tempo del Creato, soffermiamoci su questi battiti del cuore: il nostro, quello delle nostre madri e delle nostre nonne, il battito del cuore creato e del cuore di Dio. Oggi essi non sono in armonia, non battono insieme nella giustizia e nella pace. A troppi viene impedito di abbeverarsi a questo fiume possente. Ascoltiamo pertanto l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato”.

Papa: “Il 4 ottobre pubblicherò seconda Laudato si’”

La nuova parte della Laudato si’, che il Papa aveva rivelato di star scrivendo il 21 agosto scorso, sarà un’esortazione apostolica – e non un’enciclica – e verrà pubblicata per la festa di San Francesco d’Assisi. “Dopodomani, 1/o settembre, si celebra la Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, inaugurando il tempo del creato che durerà fino al 4 ottobre. In quella data ho intenzione di pubblicare un’esortazione, una seconda Laudato sì – ha detto il Pontefice nel corso dell’udienza generale del mercoledì -. Uniamoci ai nostri fratelli e sorelle cristiani nell’impegno di custodire il creato come dono sacro del creatore – ha proseguito -. E’ necessario schierarsi al fianco delle vittime delle ingiustizie ambientali e climatiche sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra casa comune, che è una guerra mondiale terribile”.

L’intervista

Per comprendere meglio l’importanza della Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato, appuntamento che apre il “Tempo del Creato” che si concluderà il prossimo 4 ottobre, festa di San Francesco, Interris.it ha intervistato Antonio Caschetto, coordinatore italiano del Movimento Laudato Sì.

Antonio, qual è l’importanza della Giornata di preghiera per la cura del creato?

“E’ il giorno che segna l’inizio del ‘Tempo del creato’ che si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco, patrono dei cultori dell’ecologia. Un mese in cui diverse realtà, le varie confessioni cristiane, provano ad incarnare il principio della ‘Laudato si’, rivolta a tutte le persone. Questa giornata ha uno aguardo inclusivo, invita tutti a pregare. E’ quello sguardo inclusivo che qui ad Assisi ci insegna San Francesco con il Cantico ‘Laudato sì mio Signore con tutte le creature’. Il primo settembre è un momento bello per stringersi intorno alla creazione e pregare per la nostra casa comune, dobbiamo educarci in questo atteggiamento che aiuta a convertirci ad un’ecologia integrale”.

Papa Francesco e il Santo di Assisi hanno molti aspetti in comune quando si parla di cura del creato. Un’esortazione, dal passato e dal presente ma con lo sguardo rivolto al futuro, a essere più consapevoli di come i nostri stili di vita influiscono sulla Terra?

“San Francesco e il Pontefice sono delle grandi figure, ma noi rischiamo di stereotiparle. E’ la cosa più sbagliata che potremmo fare. Leggendo il Cantico ritrovi quell’ecologia integrale di cui parla il Santo Padre nella sua enciclica, dove c’è anche tutta la preoccupazione per la crisi climatica in atto, ma non solo: Papa Francesco ci invita ad ascoltare sia il grido della Terra sia quello dei poveri, e spiega come siano legati fra loro. Quanta ingiustizia c’è nel mondo, quanti persone diventano povere a causa dei cambiamenti climatici? Questa dimensione la ritroviamo anche nel Cantico di San Francesco: ‘Laudato sii, o mio Signore, per quelli che perdonano per amor tuo e sopportano malattia e sofferenza’”.

L’ecologia integrale ha una dimensione politica?

“Certamente! Noi siamo chiamati a vivere un impegno pubblico. In questo, Papa Francesco ci sprona ad impegnarci concretamente e a far sentire la nostra voce per la giustizia climatica. L’ecologia integrale, inoltre, ha un’altra dimensione: quello della pace interiore, il nostro rapporto con Dio. Il Tempo del creato ci aiuterà tantissimo nel rinnovare la relazione con Gesù perché ci porterà fuori, a pregare nella creazione e a preoccuparci per il grido e la sofferenza del creato”.

Il Santo Padre, all’Angelus del 29 gennaio, ha esortato tutti a non sprecare ciò che abbiamo e a diffondere un’ecologia della giustizia, della carità e della condivisione. Cosa significa? 

“Nella Laudato si emerge questa contrapposizione tra la cultura dello scarto, evidenziata soprattutto nella prima parte, e la cultura della cura. Curare, un verbo che rappresenta il Dna dell’essere umano. Nella Genesi, proprio nelle prime pagine della Bibbia, si racconto che Dio pose l’uomo nel giardino dell’Eden con un comando ben preciso: coltivare e custodire. Sono due aspetti molto importanti, hanno un significato liturgico di servizio a Dio. Ci identifichiamo nell’essere umani quando ci prendiamo cura della nostra casa comune. E’ tutto l’opposto del vivere la cultura dello scarto che possiamo sintetizzare con un’immagine tanto chiara quanto efficace: l’usa e getta. Spesso, lo viviamo non solo nelle cose materiali ma anche nelle relazioni umane: ci capita di essere avidi, voraci, ci rapportiamo con le persone fino a quando ci serve, poi più nulla. Abbiamo bisogno di rallentare, di vivere la dimensione del tempo. Questo avviene nell’ambito delle risorse, del cibo… Quanto sprechiamo! Viviamo in un modo che genera culturalmente questo scarto, fatto a discapito del pianeta che non ha risorse illimitate. Noi siamo chiamati a invertire la rotta della cultura dello scarto, per questo abbiamo bisogno di fare un cammino insieme, con tutti i linguaggi, la storia, la biodiversità di carismi, per convertire davvero il nostro cuore. Iniziamo a pregare per questo. In questa giornata del creato chiediamo al Signore di convertirci”.

Quali saranno le iniziative principali che accompagneranno questo mese dedicato al Tempo del Creato?

“A livello internazionale ci saranno due momenti di preghiera online, uno oggi e uno il 4 ottobre. Invitiamo tutti i lettori a seguirli dal sito “Tempodelcreato“. Ogni diocesi organizzerà degli eventi sul proprio territorio; il 16 settembre Cei riunirà quanti vorranno unirsi in preghiera a Verona. Inoltre, promuoviamo la visione del film “La lettera” prodotto dal Movimento Laudato si’, si trova gratuitamente su Youtube. E’ il nostro tentativo di portare l’enciclica Laudato si’ e il Cantico delle creature a tutti attraverso il linguaggio del cinema. Spero che in molte parrocchie, ma non solo, si possa organizzare la visione di questo film, è un messaggio dalla nostra Terra, che può stimolare un dibattito e un confronto”.

Partire da Assisi non è quindi un caso. Potremmo definire questa città il centro della promozione della cura del creato?

“Assisi è speciale. E’ emozionante sapere che quei ciuffi d’erba, quegli ulivi, quei fiori, sono stati i primi a sentire un uomo cantare ‘Laudato sii o mio Signore’. Abitando qui, abbiamo potuto vedere e sperimentare come in questa città il creato si esprima: i tramonti, le nuvole, le pietre. C’è una spiritualità così bella che la rende una città simbolo che regala a tutti qualcosa. Per tutto il Movimento Laudato si’, Assisi è un punto di riferimento”.