Trump, giro di vite sulle armi: stop ai “bump stock”

Arriva il primo passo di Donald Trump incontro a quanti gli chiedevano, nei giorni scorsi, di porre una stretta sul commercio delle armi sul territorio degli Stati Uniti: dopo gli accenni della settimana appena trascorsa, coincisa con la strage della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, il presidente avrebbe varato un piano di “contenimento”  mirato a vietare il commercio dei cosiddetti “bump stock”, ovvero quel meccanismo in grado di trasformare un fucile semiautomatico in automatico. Un congegno che, a quanto pare, è lo sesso utilizzato dal killer di Las Vegas che, nell'ottobre scorso, ha tolto la vita a 58 persone fra le 22 mila radunate sotto il Mandalay Bay Restort per assistere a un concerto di musica country.

Cambio di rotta

Al netto delle tempistiche necessarie (Trump ha detto che avverrà al più presto) per il via definitivo al bando di tali potenziatori, quello messo in atto dall'inquilino della Casa Bianca resta un primo, seppur piccolo passo verso una legislazione migliore sul mercato delle armi. Il Dipartimento di Giustizia ha fatto sapere che questa “è una priorità per il presidente”, il quale ha “agito rapidamente per passare attraverso il processo decisionale. Attendiamo con impazienza – conclude il comunicato – i risultati di tale processo non appena completato”. Si comincerà dunque con il bando dei potenziatori per poi passare, in un prossimo futuro, a un provvedimento che andrebbe a intensificare i controlli federali sugli acquirenti, procedendo a indagini su eventuali precedenti penali e/o problemi psichiatrici.

Gli incontri

Due giornifa, un nutrito gruppo di manifestanti si era radunato sotto la Casa Bianca per protestare proprio per la politica fin qui adottata da Trump nei confronti della compravendita delle armi: fra di loro anche alcuni studenti della Marjory, sopravvissuti alla strage, i quali hanno esposto cartelli con la scritta “Am I next?”. Anche in virtù di quanto accaduto a Washington, il presidente ha promosso una “due giorni” di incontri e tavole rotonde con studenti, genitori, insegnanti e funzionari pubblici volta a migliorare la sicurezza scolastica. Fra le varie delegazioni, ve ne sarà una proveniente da Parkland e anche alre in arrivo dalle zone colpite da episodi tragicamente simili. Per Donald Trump, ora è il momento “concentrarci sul rafforzamento dei controlli, come democratici e come repubblicani”: un modo per dire, o meglio, invocare un accordo bipartisan che possa accontentare tutti.